È tornato a parlare dopo quattro mesi il presidente del Bari, Luigi De Laurentiis, che nel corso di una conferenza stampa che si è svolta allo stadio San Nicola ha toccato diversi temi relativi alla stagione in corso e alle prospettive della società biancorossa.
Il patron del Bari ha affermato di essersi preso un po’ di tempo per tornare a parlare con i giornalisti «per capire la bontà del lavoro fatto» in questo avvio di stagione in una categoria che, ha affermato, diventa «sempre più insostenibile. Nelle prime squadre ci sono fondi stranieri con budget fuori mercato».
Tuttavia, DeLa junior si è detto «contento del gruppo costruito. Ieri – ha raccontato -, mentre ero al telefono col mister gli ho detto che abbiamo un gruppo di uomini. Sono contento del lavoro svolto dal ds e dal suo vice [Magalini e Di Cesare, ndr]», ha affermato.
Per quanto riguarda le vicende legate alla proprietà del club, anche in virtù di quella che definisce una «soap opera» creatasi attorno allo sceicco del Kuwait, De Laurentiis ha affermato che «qualcuno sui giornali ci ha speculato».
Con Al Sabah, ha ribadito il presidente del Bari, «non c’è mai stato nulla di concreto». De Laurentiis ha sottolineato che «non siamo in vendita» ma ha precisato «resto a disposizione di chi è aperto a intavolare un dialogo e si dimostrerà realmente interessato con una proposta che abbia una reale pianificazione».
Come sarà da valutare la situazione nel caso cambi la regola sulla multiproprietà «ma il Bari non ha il cartello di “vendesi”. Il Bari non ha debiti e si è ricostruito con delle maglie, uno stadio, col tifo e sponsor».
Per quanto riguarda i tifosi, De Laurentiis ha affermato che è «difficile avere rapporti idilliaci ma mi preme che i tifosi sostengano la propria squadra. Quando vado a Salerno e vedo 5mila baresi – ha affermato – è uno spot per il calcio».
E a proposito della stagione in corso, il presidente del Bari conclude: «Il gruppo sta tornando e mi auguro di arrivare ai playoff e dimostrare come stiamo facendo, di continuare a crescere e potercela giocare».
