I risultati elettorali in Emilia-Romagna e Umbria dovrebbero indurre una riflessione. Al centrosinistra, certo, che vince solo se unito, ma che deve fare i conti con il rapporto storicamente contraddittorio tra Partito democratico e Movimento Cinque Stelle.
A ragionare sui numeri, però, dovrebbe essere anche il centrodestra. A cominciare dalla Lega, protagonista di un crollo di consenso senza precedenti: il partito di Salvini si è fermato al 7,70% in Umbria e al 5,27 in Emilia-Romagna, dove alle passate elezioni si era attestato rispettivamente al 36,95 e al 31,95.
Segno che la politica populista degli slogan, delle promesse puntualmente disattese, può pagare nel breve periodo, ma alla lunga svela tutta la propria inconsistenza.