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Influenza, in Puglia vaccinato il 35% della platea: «Atteso un picco a fine dicembre»

«Probabilmente come l'anno scorso dovremmo aspettarci anche quest'anno un picco a fine dicembre, ma è ancora prematuro per dirlo. I dati epidemiologici, che ci consentiranno di fare stime più puntuali, si consolideranno nelle prossime settimane». Ne è convinta la professoressa Maria Chironna, responsabile del laboratorio di Epidemiologia molecolare del Policlinico di Bari, che nel commentare…

«Probabilmente come l’anno scorso dovremmo aspettarci anche quest’anno un picco a fine dicembre, ma è ancora prematuro per dirlo. I dati epidemiologici, che ci consentiranno di fare stime più puntuali, si consolideranno nelle prossime settimane». Ne è convinta la professoressa Maria Chironna, responsabile del laboratorio di Epidemiologia molecolare del Policlinico di Bari, che nel commentare l’andamento della stagione influenzale sottolinea come il «dato pugliese è un dato che ci dice che abbiamo una situazione più o meno paragonabile a quella della scorsa stagione». Se le sue previsioni dovessero essere confermate, si tratterebbe di un periodo importante dal punto di vista dei tassi di incidenza e del numero stimato di casi.

«Ricordiamoci che abbiamo avuto circa 800 mila casi di sindrome influenzale la scorsa stagione», evidenzia Chironna. Per la professoressa, però, non è ancora tempo per parlare di un quadro delineato. Per i pugliesi invece è giunta l’ora del vaccino, che già riscuote una discreta risposta. «La campagna vaccinale sta proseguendo dal 9 ottobre in Puglia e si stima che attualmente siano stati vaccinati circa il 30-35% dei soggetti appartenenti alle categorie target».

I virus parainfluenzali

L’unica cosa che si può affermare con certezza è che i virus influenzali circolano ancora pochissimo nel tacco d’Italia. A prevalere, al momento, «sono agenti virali che somigliano a sindromi influenzali ma in realtà sono altri virus parainfluenzali: dal rinovirus ad altri coronavirus umani – puntualizza Chironna- Questo ce lo dice la sorveglianza virologica che viene effettuata in ogni stagione per valutare appunto la circolazione di tutti i virus respiratori».

Ma come riconoscere, dunque, i sintomi dell’influenza? E quanto bisogna temere l’australiana? Tosse, mal di testa, astenia, spossatezza, dolori muscolari, dolori articolari e congestione nasale l’identikit del malanno del 2024-2025. In qualche caso ci possono essere anche dei sintomi intestinali. «Ancora non possiamo dire che sicuramente questa stagione nel nostro paese sarà caratterizzata dalla presenza di australiana – commenta la professoressa – Quando se ne parla si fa riferimento al virus che ha circolato nell’emisfero Sud del mondo, dove la stagione influenzale si è quasi conclusa. Noi possiamo solo fare previsioni sulla base di quello che si è verificato lì».

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