Alcune delle storiche pastaie di Bari Vecchia, dopo le accuse che si susseguono da tempo, scioperano contro le accuse che minano la loro tradizione. Oggi e domani, gran parte dei caratteristici banchetti che animano le vie del centro storico saranno vuoti, privi delle famose orecchiette fatte a mano.
Al centro della polemica, il sospetto che parte della pasta venduta ai turisti non sia fresca, ma acquistata industrialmente e spacciata per artigianale. Accuse lanciate da alcuni food blogger e riprese dai media, che hanno sollevato dubbi anche sulle condizioni igieniche di alcuni locali improvvisati, come riportato nel servizio di “Mi manda Rai Tre”.
«È una menzogna! Noi facciamo le orecchiette vere, fatte a mano – tuona Angelo Caputo, marito di una delle pastaie più famose Nunzia -. Quella secca che vendono alcuni è solo per i turisti, per portarla a casa. Noi non abbiamo nulla da nascondere».
La protesta delle donne di Bari Vecchia, che da generazioni tramandano l’arte della pasta fresca, si rivolge anche al Comune, chiedendo regole chiare per tutelare la loro attività. «Vogliamo lavorare in regola, ma abbiamo bisogno di supporto», spiega Caputo.