Manifestazioni, presidi e assemblee pubbliche. Sono scesi in più di 35 piazze italiane e sono in tanti, tra studenti e studentesse, a manifestare per una «istruzione più degna, accessibile e libera. «Una risposta a un Governo che non investe sulle nuove generazioni e che sottofinanzia l’istruzione», fa sapere in una nota la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari.
Uno sciopero nazionale organizzato dall’Unione degli Studenti, Link – Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza. Sotto lo slogan ‘Vogliamo Potere’, gli studenti chiedono una scuola che sia davvero inclusiva, libera da logiche di sfruttamento e subordinazione al mondo del lavoro e della guerra, e in grado di rispondere ai bisogni di chi la vive». Così i promotori della mobilitazione.
In piazza per una scuola che permetta alle nuove generazioni di costruire un futuro con diritti, libertà e dignità. Per rivendicare «un’istruzione pubblica gratuita e accessibile, svincolata dagli interessi privati, dalle logiche di profitto e dall’ambito bellico. La tutela del benessere psicologico nelle scuole e un sistema di rappresentanza che dia agli studenti reali possibilità di decidere nelle proprie scuole oltre all’urgenza di una scuola che risponda ai bisogni reali della componente studentesca».
A manifestare anche gli studenti universitari, «contro la riforma Bernini. Per sapere e ricerca slegati dall’uso militare, affinché il diritto allo studio universitario venga garantito».