È mancato il numero legale nelle due votazioni che si sono tenute oggi nella commissione Bilancio del Consiglio regionale della Puglia per l’elezione del nuovo presidente dopo la nomina di Fabiano Amati ad assessore da parte del presidente Michele Emiliano.
Nella prima votazione hanno espresso la propria preferenza solo sei consiglieri, gli altri hanno dichiarato di non voler partecipare. Nella seconda chiamata hanno votato in cinque.
Continuano quindi le frizioni nel centrosinistra legate proprio alla nomina di Amati ad assessore, contestata da Azione e altri consiglieri di maggioranza.
Dall’opposizione, intanto, parlano di «una figuraccia al giorno» ricordando «le performance della maggioranza di centrosinistra, che nonostante la stampella del Movimento 5 stelle, non riesce più ad avere i numeri neppure per eleggere il presidente della commissione Bilancio, dando, per altro, un sonoro avvertimento anche al capogruppo del Pd, Paolo Campo».
Ad affermarlo sono i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, il capogruppo Renato Perrini, e il collega Giannicola De Leonardis, evidenziando che «l’unico “coerente” a questo punto rimane il capogruppo di Azione, Mennea, che ieri come oggi tiene ferma la sua aperta ostilità all’ex compagno di banco, Amati, ma con il paradosso che lui stesso rimane capogruppo del partito di Calenda solo se Amati rimane in Azione…».
I consiglieri di Fratelli d’Italia parlano di «un pasticcio senza precedenti che rischia di bloccare la commissione Bilancio, non una qualsiasi, che ha in agenda l’esame dell’Assestamento, che doveva essere approvato entro giugno scorso, e che insieme al Defr non arrivano ancora in Consiglio regionale (nonostante i richiami della Corte dei Conti). È evidente – concludono Perrini e De Leonardis – che quando Ennio Flaiano ha scritto la celebre frase “La situazione è grave ma non è seria“, sicuramente si riferiva a situazioni politiche come quella che viviamo in Puglia con Michele Emiliano e alla sua ridicola maggioranza».