È appena uscito il suo ultimo libro “Meglio soli”, scritto a quattro mani con Luca Antonio Pepe, «un libro che mette da parte ogni speranza di rispetto per il Sud che, a questo punto, meglio farebbe a puntare alla secessione», afferma Pino Aprile.
C’è una precisa intenzione di aumentare le divaricazioni tra Nord e Sud?
«L’autonomia differenziata è una porcata, portata avanti anche con la complicità di uomini del Sud che condividono le scelte del governo Meloni. Per certi versi il Mezzogiorno è complice di queste scelte scellerate che lo vogliono perenne colonia del Nord per drenare risorse utili a mantenere un tenore di vita che il Nord non può più permettersi, perché la locomotiva dello sviluppo economico è ferma alla stazione da tempo».
E quindi che cosa bisognerebbe fare?
«Diventare autonomi, non rispetto a un’area geografica ma dal resto d’Italia. Il Sud diventerebbe così la zona più povera dell’Ue, garantendosi risorse finanziarie che, forse, alimenteranno il solito circuito dei predoni, ma almeno sarebbero predoni autoctoni».
Intanto, come afferma Svimez, arriveranno meno risorse al Sud: che cosa ne pensa?
«Ma è un dato che si trascina da tempo, solo il secondo governo Conte aveva provato, timidamente, a invertire la rotta, destinando il 50% delle risorse al Sud. Ma è bastato un annuncio parlamentare che in poche settimane è caduto il governo. E ora abbiamo un governo di destra che ha tolto il pane dalla tavola di molte famiglie meridionali, ma condona l’evasione fiscale e riduce le tasse ai ricchi».
E dal Mezzogiorno partono in tanti?
«La finanziaria incentiva lo spopolamento specie delle aree interne che resta una tragedia nazionale. Il Sud è solo per le vacanze o per i centri di accoglienza».