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Commissione Ue, Fitto: «L’Europa è casa nostra». Ma slitta il via libera, Pd diviso sulla nomina

Qui «non rappresento un partito, ma l’Italia», è iniziata così l’audizione nell’aula De Gasperi del Parlamento europeo di Raffaele Fitto di fronte ai componenti della Commissione Regi, che si occupa di affari regionali e coesione dei territori ieri mattina, necessaria per confermare la scelta della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di affidare…

Qui «non rappresento un partito, ma l’Italia», è iniziata così l’audizione nell’aula De Gasperi del Parlamento europeo di Raffaele Fitto di fronte ai componenti della Commissione Regi, che si occupa di affari regionali e coesione dei territori ieri mattina, necessaria per confermare la scelta della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di affidare all’ex governatore pugliese la delega alla coesione, appunto, e soprattutto una delle sei vicepresidenze esecutive.

I contrasti

Ed è proprio il ruolo di braccio destro della leader del collegio il nodo centrale che divide le forze politiche, a partire da quelle italiane. Infatti, secondo le opposizioni di centrosinistra, «Fitto non può essere vicepresidente», ha ribadito ancora Brando Benifei del Pd, mentre Lello Topo sempre tra i dem ha affermato che «la sua presenza sarà un elemento di ricchezza». Così come positivo giudicano l’intervento di Fitto altri due eurodeputati del Pd, Alessandra Moretti e Dario Nardella. Un ordine sparso che ha caratterizzato tutta l’audizione, durata tre ore e mezza e conclusa con la citazione, da parte del commissario in pectore, di Alcide De Gasperi «padre dell’Europa unita».

L’intervento

Il rappresentante italiano ha esordito con un intervento durato 15 minuti e letto in inglese in cui ha ribadito il suo europeismo: «L’Europa è casa nostra», ma soprattutto la sua azione politica moderata. A cui ha fatto seguito un elenco di propositi e di proposte in merito alla delega ricevuta, a partire dal Pnrr dove «non sono previsti slittamenti oltre il 2026» e su cui ha abiurato il giudizio negativo espresso nel 2020 quando era parlamentare europeo: «Oggi voterei a favore». Alta sarà «l’attenzione ai territori», ha invece sottolineato sulla coesione delle regioni europee e sul tema ha inserito l’endorsement di «oltre 130 presidenti di regione di tutti gli Stati membri che hanno chiesto a von der Leyen di assegnare una vicepresidenza alla delega sulla coesione».

Le domande

Il dibattito con i commissari, diviso in tre blocchi di domande, lo ha svolto in italiano, rispondendo punto su punto anche ai più critici tra cui Mimmo Lucano di Alleanza Verdi e Sinistra e Valentina Palmisano del Movimento 5 Stelle, mentre sia Denis Nesci sia Francesco Ventola di Fratelli d’Italia hanno fornito a Fitto gli assist per meglio chiarire la sua determinazione «a garantire il mio ruolo di indipendenza e di equidistanza con tutti gli Stati». La Commissione, al termine dell’audizione, ha rinviato il voto, così come è slittata la decisione su Kaja Kallas, l’estone indicata come Alto rappresentante per la politica estera, da parte della Commissione di riferimento. Una scelta, filtra da Bruxelles, che potrebbe portare a un voto in blocco per i sei vicepresidenti così da evitare i veti incrociati: decisione, prevista per oggi, anche se non sono pochi coloro che ipotizzano tempi più lunghi.

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