Alcuni appalti per la manutenzione degli ospedali dell’Asl Bari sarebbero stati affidati ad amici e conoscenti in cambio di regali.
È quanto emerge da un’inchiesta della Guardia di finanza di Bari che stamattina ha portato a dieci arresti (sei in carcere e quattro ai domiciliari) nei confronti di altrettante persone accusate di aver commesso reati contro la pubblica amministrazione. Diciassette, in tutto, le persone indagate.
I sei finiti in carcere sono accusati di aver costituito e preso parte a un’associazione per delinquere per compiere un’indeterminato numero di reati contro la pubblica amministrazione asservendo l’esercizione delle funzioni pubbliche (ricoperte da tre indagati dipendenti della Asl di Bari) al soddisfacimento degli interessi economici delle aziende rappresentate dagli imprenditori che avrebbero partecipato al sodalizio criminale. In questo modo avrebbero turbato la regolarità di diverse procedure di appalto della Asl con atti contrari ai doveri d’ufficio, aggiudicando le gare agli imprenditori a loro vicini, approvando e accelerando le procedure di liquidazione degli stati di avanzamento dei lavori e accogliendo le perizie di variante. In cambio della loro complicità alcuni degli indagati arrestati avrebbero ricevuto danaro contante a più riprese.
Stando a quanto avrebbero accertato i finanzieri, a capo dell’associazione a delinquere ci sarebbe stato l’ingegnere e direttore dell’Area tecnica dell’Asl Bari fino a gennaio del 2024 e poi dirigente dell’Uoc di Ingegneria clinica, Nicola Sansolini di 64 anni.
Gli episodi contestati sarebbero avvenuti tra il 2021 e l’aprile del 2024. Gli indagati avrebbero «pianificato» la gestione illecita di diverse opere.
Oltre a Sansolini, sono finiti in carcere anche i funzionari Nicola Iacobellis (responsabile dell’edilizia sanitaria dell’Asl Bari), Concetta Sciannimanico (funzionaria dell’Uoc Area gestione tecnica dell’Asl Bari), l’imprenditore Giovanni Crisanti (amministratore della Costruzioni Bioedili srl), il rappresentante Ignazio Gadaleta (legale rappresentante della Gadaleta Ignazio srl) e l’imprenditore Nicola Minafra (titolare della Falegnameria Moderna di Ruvo di Puglia). Agli arresti domiciliari, invece, sono stati posti Paola Andriani (moglie di Iacobellis), Nicola Murgolo (legale rappresentante della Costruzioni Murgolo), Cataldo Perrone (titolare della Perrone Global service srl) e Giuseppe Ricci (agente di rappresentanza e referente dell’Asl Bari della società Ism – Impianti servizi medicali srl).
Le misure cautelari sono state emesse dal gip di Bari Giuseppe Ronzino, su richiesta della locale Procura della Repubblica.