Condannato al pagamento di 500mila euro nei confronti della Regione Puglia. Questo il risarcimento, secondo la Corte dei Conti pugliese, che l’ex dirigente della Protezione civile Mario Lerario, 52enne di Acquaviva delle Fonti, deve pagare per il danno patrimoniale e disservizio, cioè il tempo sottratto ai suoi compiti istituzionali, in relazione alla gestione di alcuni appalti pubblici tra il 2020 e il 2021.
Attualmente ai domiciliari con permesso di lavoro, all’ex dirigente della Protezione civile sono state inflitte nelle scorse settimane due condanne penali per corruzione. Una in primo grado a 5 anni e 4 mesi e l’altra ridotta in appello nel giugno scorso a 4 anni e 4 mesi (da 5 anni e 4 mesi). Lerario fu arrestato in flagranza il 23 dicembre 2021.
Secondo l’accusa avrebbe ricevuto da due imprenditori tangenti per complessivi 30mila euro. Gli appalti sarebbero stati affidati contravvenendo alla normativa di settore mediante il loro frazionamento artificioso e senza rispettare il principio di rotazione degli operatori economici.