Vertenza Callmat, convocato ieri dal Presidente della Provincia di Matera, Francesco Mancini, si è volto nella sala presidenziale di via Ridola un vertice con sindacati e proprietari dell’azienda che si occupa di telecomunicazione e a Matera conta circa 400 lavoratori il cui futuro sembra a rischio, tenuto conto che l’azienda ha annunciato 129 esuberi a breve con la prospettiva di altri 100 licenziamenti stante il ridimensionamento delle commesse voluto da TIM.
Il summit
All’incontro hanno preso parte i segretari regionali di SLC-CGIL, Anna Russelli e Vita Eliana Labriola, FISTEL-CISL, Vincenzo Piccinni, UILCOM-UIL, Giovanni Letterelli e Roberta Santeramo, UGL-TLC, Pino Giordano e Mina Saracino. In call anche la proprietà, rappresentata da Fernando Giustini, di Distribuzione Italia.
«Ringrazio gli intervenuti – ha dichiarato il Presidente Mancini – ma adesso, dopo questo primo step che ho voluto per mettere in chiaro le reciproche posizioni, tutti devono fare un passo, uno sforzo in più per evitare che tante famiglie lucane, e non solo, si trovino in grande difficoltà».
Mancini ha aggiunto: «E’ evidente che la Provincia di Matera da sola può molto poco e, per questo, chiederò il massimo spirito collaborativo alla Regione Basilicata e, in particolare, all’assessore Cupparo, affinché, con il coinvolgimento del ministro Urso, si possa individuare una soluzione che tuteli il diritto al lavoro di circa 400 persone. E’ tempo che le istituzioni facciano fronte comune».
I sindacati hanno espresso soddisfazione per l’immediata convocazione del tavolo da parte del Presidente Mancini ribadendo la loro preoccupazione per l’evolversi della situazione. La proprietà ha fatto presente che il venir meno delle commesse TIM è l’unica causa di questa situazione, chiedendo massima celerità nelle interlocuzioni soprattutto perché la questione è al momento molto “calda” a livello ministeriale.
L’azienda
Intanto nei giorni scorsi la direzione aziendale, riportano i sindacati, ha anche comunicato, «di non voler procedere alla attivazione di alcun ammortizzatore sociale ma di volere dar seguito alla procedura collettiva di licenziamento».
Il tutto avviene mentre a livello nazionale sembrerebbe che il management di Tim stia lavorando ad una possibile incentivazione per 350 dirigenti in uscita per circa 20 milioni di euro.
E’ chiaro che tutto questo sarebbe per la Basilicata una mazzata enorme, dato l’alto tasso di povertà e disoccupazione registrato nella regione:129 famiglie sono tante.