Nel giorno dei funerali della 70enne Anna Caroppo, investita e uccisa lunedì scorso da un’auto pirata alla periferia di Minervino di Lecce, il marito Antonio Campa, di 65 anni, lancia un appello all’automobilista che si è dileguato senza prestare soccorso.
«È un delinquente. Se ha un cuore, una coscienza deve andare dai carabinieri e costituirsi», afferma l’uomo raccontando i momenti che hanno preceduto la tragedia: l’auto in panne lasciata poco fuori Giuggianello e la decisione di fare rientro a casa a piedi a Minervino, distante poco più di un chilometro, senza aspettare l’arrivo dell’amico a cui aveva telefonato per essere aiutato.
«C’era ancora visibilità sulla strada – spiega Campa, non riuscendo a trattenere le lacrime – e così ho pensato che avremmo fatto prima ad arrivare a piedi. Camminavamo, uno dietro l’altro, sul ciglio della strada. A un tratto ho sentito un tonfo e subito dopo ho trovato mia moglie agonizzante. Non mi ero reso conto di niente. Dico solo che era impossibile che l’automobilista non ci abbia visto. È senza cuore».
Intanto, i primi risultati delle indagini dei carabinieri sui pezzi di carrozzeria dell’auto pirata persi per strada a seguito dell’impatto porterebbero a una utilitaria di colore scuro.