È Filippo Demma il nuovo direttore dei Musei Nazionali di Matera, arriva dalla Calabria, dove è stato fino a ieri direttore del Parco archeologico di Sibari, ma anche direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria o meglio dirigente ad interim della Direzione regionale Musei Calabria dal 2021.
La formazione
Demma è un archeologo classico di formazione, ha studiato a Napoli, Roma e Berlino, tenendo corsi di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana presso le università di Roma “la Sapienza”, Cassino, Camerino e presso la Scuola Superiore Meridionale di Napoli.
Non solo. Demma ha una grande esperienza non solo per l’anzianità di servizio, (è al Ministero della Cultura dal 2010), ma anche per un modo diverso di concepire il museo, come casa della cultura, ha curato la tutela archeologica della provincia di Ascoli Piceno, della Penisola Sorrentina e dei Campi Flegrei , in provincia di Napoli, ha diretto inoltre i musei di Sora ed Ascoli Piceno, i Parchi archeologici di Cuma e Liternum ed il Parco archeologico Sommerso di Baia , sempre in provincia di Napoli.
Ha inoltre curato per anni scavi importanti (come quelli dell’acropoli di Cuma) ed è andato oltre essi, occupandosi anche di archeologia subacquea, basti pensare che a Baia c’è una sorta di Pompei negli abissi del porto, di epoca romana e, anche qui, è stato direttore. A Reggio invece è stato a capo ad interim di Palazzo Piacentini, la sede dei Bronzi di Riace per intenderci e ha portato avanti i progetti iniziati con il Pnrr, tra cui la riqualificazione delle sale museali.
Dall’8 novembre (la nomina è arrivata ieri) sarà ai musei Nazionali di Matera che nascono dall’unione di due istituzioni museali già da tempo esistenti: il Museo Archeologico nazionale Domenico Ridola e il Museo nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata di Palazzo Lanfranchi, restaurato da pochissimo e che, oltre a tele del Settecento e dell’Ottocento, racchiude anche una preziosa collezione di opere di arte di tradizione popolare e identitaria, è possibile infatti vedere la collezione D’Errico (il mecenate che donò a Matera opere pittoriche tra il Settecento e l’Ottocento collezionate negli anni) e arte contemporanea, con le opere di Carlo Levi tra cui Lucania 61, dal grande impatto visivo che in fondo racconta una terra e un tempo.
Il saluto
Lascia dunque la direzione a Matera Annamaria Mauro che è stata direttrice per quattro anni nella città dei Sassi, arrivando proprio in pieno covid. Durante la sua direzione, ha guidato il riallestimento del Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”, introducendo percorsi multisensoriali come “Tiresia, il mito tra le tue mani”, che offre un’esperienza unica e accessibile anche a persone con disabilità visive, attraverso l’esplorazione tattile di antichi reperti della Magna Grecia. Inoltre sono stati allestiti i nuovi spazi espositivi dedicati alla Collezione Rizzon che presentano gli affascinanti vasi che illustrano la vita e i miti dell’antichità in una suggestiva cornice che arricchisce l’esperienza di visita del museo ed è stata anche ideatrice di moltissime mostre. Tra i progetti espositivi di rilievo realizzati in questi anni c’è di certo “Futurismo italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli sviluppi del movimento”, che hanno arricchito il panorama culturale e promosso il dialogo tra il patrimonio del Sud Italia e movimenti artistici di respiro internazionale. Oggi le sedi dei Musei nazionali di Matera sono dotate di baby pit stop, realizzati nell’ambito del progetto promosso dall’Unicef ed accolto dal Soroptimist International, che agevolano la permanenza delle famiglie in visita nei musei.