Ridurre i consumi energetici del 9% entro il 2030 i consumi energetici in Puglia attraverso la crescita “controllata” del fotovoltaico e dell’eolico, l’azzeramento dell’uso del carbone e il “no” al nucleare.
Sono i principali obiettivi del Piano energetico ambientale regionale (Pear) approvato dalla Giunta Emiliano e presentato oggi dall’assessora regionale all’Ambiente Serena Triggiani e dall’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci, firmatari insieme all’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia.
Per raggiungere i traguardi prefissati, secondo il Piano, sarà necessario modernizzare gli impianti di pale eoliche e fotovoltaici esistenti per ridurre il consumo di suolo e ottimizzare le potenze; ridurre i consumi energetici con il contributo della produzione di idrogeno verde; decarbonizzare il sistema industriale; e coinvolgere i cittadini come attori e protagonisti attivi della transizione energetica.
Il Pear è lo strumento di pianificazione in ambito energetico e ambientale contenente gli obiettivi in un’ottica di sostenibilità ambientale, competitività e sviluppo. «Un documento di visione – ha esordito l’assessora Triggiani – e di programmazione che vuole contemperare interessi pubblici fondamentali, puntando sulla decarbonizzazione del nostro territorio, così come ci chiede a buon diritto l’Unione europea, e sullo sviluppo delle energie rinnovabili, ma nel pieno rispetto del paesaggio e dell’ambiente. Abbiamo, inoltre, voluto inserire per la prima volta lo sviluppo di processi di desalinizzazione con impianti ad hoc per fronteggiare l’emergenza idrica e creare sinergia con le altre fonti di energie rinnovabili».
Per l’assessore Delli Noci «non è semplice costruire un documento che è in continuo aggiornamento rispetto alle norme nazionali e alle direttive europee sul tema energetico».
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha spiegato che «il nostro atto si collega con le strategie nazionali ma le caratterizza con una via pugliese alla transizione energetica ed ecologica e risponde a ciò che sta avvenendo in Europa in queste settimane tragiche, dove gli eventi legati al riscaldamento terrestre eccessivo sono di una violenza inusitata che manda in tilt qualunque tipo di predisposizione contro il dissesto idrogeologico».
Emiliano ha evidenziato che «non si possono far regredire i cambiamenti climatici in poche settimane o in pochi anni però impostare queste politiche e avere chiaro qual è il punto di equilibrio che la Regione ha individuato per la produzione di energie che non producono emissioni di Co2, contemporaneamente alla strategia complessiva per non impattare sull’ambiente e il paesaggio, sono elementi di grandissima importanza che rendono la Puglia all’avanguardia tra le regioni italiane. Rispettare l’ambiente – ha aggiunto – significa anche che tutte le produzioni energetiche o industriali che non utilizzano fonti energetiche non decarbonizzate debbano essere dall’Unione europea considerate un po’ come le produzioni agricole che impiegano anticrittogamici. E non andrebbero ammesse pertanto nel mercato europeo, in grado di influenzare l’evoluzione industriale anche Paesi lontanissimi. Competere solo sull’economicità a breve dell’energia – ha concluso – non è la soluzione: una transizione energetica e ambientale intelligente è un fattore di competitività soprattutto se sarà sostenuta dalle politiche europee, come peraltro sta già avvenendo».