Accoglierà i neonati abbandonati la “culla per la vita” inaugurata stamattina nel reparto di neonatologia del policlinico Riuniti di Foggia.
Si tratta di un progetto partito nel giugno del 2023 su proposta della consulta delle aggregazioni laicali dell’arcidiocesi di Foggia-Bovino in collaborazione con il policlinico e l’Ordine dei medici.
«Siamo molto contenti perché questa culla per la vita è un segno di civiltà e di accoglienza. Perché noi promuoviamo la vita in tutte le sue fasi. Dalla nascita fino all’ultimo respiro», commenta l’arcivescovo monsignor Giorgio Ferretti.
«Vogliamo proteggere anche le mamme perché in questo modo – aggiunge – le donne non saranno costrette a pratiche talvolta anche pericolose ma possono liberamente fare un gesto che è di vita. Cioè offrire la vita a una creatura che dopo, grazie allo Stato italiano, avrà la possibilità di avere una famiglia. È un gesto non solo per i nascituri ma per le donne».
Il direttore della neonatologia e terapia intensiva neonatale del policlinico di Foggia, Gianfranco Mattei, parla di una «nuova opportunità per la popolazione foggiana. Gli ultimi fatti di cronaca – sottolinea – ci dicono che i neonati spesso vengono abbandonati. Vogliamo evitare questi gesti estremi».
Dalla consigliera regionale ed ex assessora al Welfare, Rosa Barone, arriva un appello affinché dell’iniziativa vengano informati i cittadini anche con l’obiettivo di «aumentare il numero di culle in tutta la regione».
La “culla per la vita”, aggiunge, è «una struttura in cui le madri possono lasciare i figli di cui non possono prendersi cura, in anonimato e in sicurezza. In tutta Italia queste culle dal 1993 ad oggi sono oltre 60 e hanno permesso di salvare 13 bambini. Anche un solo bambino salvato può rappresentare un segno di speranza», conclude.