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Bari, l’associazione “Yesnow”: «Con noi un altro modo di fare fitness» – L’INTERVISTA

L’appuntamento è alle 6,45; quando il “popolo dell’alba” arriva in piazza Diaz la luce dei lampioni del Lungomare si confonde con il chiarore magico del crepuscolo mattutino. È il momento in cui la città si sveglia, l’aria è tersa. Il gruppo di “Yesnow”, l’associazione sportiva della palestra a cielo aperto, è già pronto, armato di…

L’appuntamento è alle 6,45; quando il “popolo dell’alba” arriva in piazza Diaz la luce dei lampioni del Lungomare si confonde con il chiarore magico del crepuscolo mattutino. È il momento in cui la città si sveglia, l’aria è tersa. Il gruppo di “Yesnow”, l’associazione sportiva della palestra a cielo aperto, è già pronto, armato di tappetini ed entusiasmo; sono in prevalenza donne, di tutte le età, si affacciano al giorno con “l’oro in bocca” e seguono diligenti le direttive dell’istruttore trentaduenne Luigi Lavermicocca, uno dei tre fondatori del gruppo, insieme a Pier Giliberti e Antonio Spada.

Iniziare la giornata facendo movimento “accarezzati” dal sole che sorge è un’esperienza da vivere e oggi è sempre più richiesta. I baresi si stanno legando al mare con più affezione?

«Sì, basti pensare che nel 2018, l’anno in cui è nata Yesnow, c’erano due iscritti; oggi se ne contano 400 e ci alleniamo in vari luoghi della città, come al Parco Rossani e Parco due Giugno e in orari diversi. Io sono l’insegnante “del mare” ma ci sono i miei colleghi, altri otto, che coprono altre fasce orarie, fino a quella delle 19,30».

Questa idea così “salutare” di svolgere attività fisica all’aperto è stata lungimirante, visto lo sconvolgimento del periodo Covid; voi quindi eravate pronti?

«Nel pre-Covid c’era già un bel gruppo ma di sicuro le restrizioni del lock down hanno cambiato le abitudini e invogliato tanti a scoprire un altro modo di stare insieme per svolgere attività fisica. Noi si, eravamo già organizzati».

Lei, laureato in Scienze motorie con specializzazione in Tecniche dello sport, allena 42 persone, alle prime luci del giorno. Arrivano motivate?

«Molto e spesso le trovo già sul posto, in anticipo, pronte anche ad aiutarmi nel prendere dalla macchina gli attrezzi che porto tutte le volte, come manubri, funicelle e così via. C’è un affiatamento e un lavoro di squadra che va oltre il fare ginnastica. La mattina, per seguire bene tutti negli esercizi, c’è anche un altro insegnante. Garantiamo la lezione anche le volte in cui, a causa del meteo avverso, si presenta una sola persona».

Lo spirito di Yesnow?

«Ginnastica amatoriale, mai competitiva e ieri è iniziato anche il corso di Running. Nei progetti poi, come è successo lo scorso anno, c’è anche la “maratona a staffetta” di Roma, un’occasione per unirci ancora di più. Organizziamo anche week and sportivi con uscite fuori porta e viaggi di divertimento come i 4 giorni ad Ibiza, lo scorso anno».

A confermare l’emozione di allenarsi di fronte al mare e sotto il cielo dell’alba è l’avvocatessa civilista barese Silvia Latorre, 52 anni, una delle iscritte al corso.

Cosa la spinge davvero a svegliarsi ogni mattina alle 5 e a raggiungere gli altri?

«In primis scorgere i colori del nuovo giorno; sono curiosa di scoprire che alba i miei occhi guarderanno e poi c’è il mare, un richiamo fortissimo. La bellezza e il fascino di queste atmosfere vincono sulla pigrizia e alle 8,30 quando arrivo in studio in largo anticipo sono carica di positività e pronta per affrontare al meglio le tensioni della giornata».

Svolge da anni ginnastica all’aperto e poi, subito dopo e a qualsiasi temperatura e in ogni stagione, si tuffa nel mare, a “Pane e pomodoro” Volere è potere?

«Sì. Mi alleno con grande impegno ma basta anche solo camminare sul Lungomare la mattina presto, è un bel traguardo per chiunque e i benefici son tanti. In estate poi con il gruppo Yesnow è previsto l’allenamento in spiaggia, quella “dei baresi”, e poi si fa il bagno ed è un momento di felice condivisione».

La sua costanza è presa a esempio dall’istruttore dell’alba Gigi; siamo curiosi di sapere come nasce la passione per lo sport

«Quando avevo 10 anni ebbi una grave malattia ai reni, diagnostica da mio padre, medico, e mi son curata per molto tempo. Una volta guarita ho compensato quella cagionevolezza con lo sport. Non temo il freddo o la pioggia ma l’indolenza o l’inerzia. Ogni giorno quindi un allenamento diverso, così come sono le luci dell’alba».

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