Dai girasoli ai lisianthus, dalle sterlizie ai ciclamini, sono stati molti gli acquisti in occasione della ricorrenza dei defunti. Tra tutti però resta il crisantemo il fiore più richiesto con 60mila preferenze in Puglia: un fiore che varia per colori, dimensioni e altezza, semplice o doppio, bianco ma anche viola, porpora e giallo.
Secondo Coldiretti Puglia «il crisantemo continua dunque ad essere il dono preferito in occasione della ricorrenza soprattutto perché è stagionale, per la sua bellezza e lunga durata. I prezzi al dettaglio possono variare per le piante da 3 a 15 euro ed il fiore reciso da 1,50 a 4 euro a seconda della dimensione e della varietà. I crisantemi si possono acquistare come steli recisi e in vaso nelle diverse forme (pon pon, a dalia, a fiore grande, ad anemone, a margherita e spider) con uno o più fiori per stelo, anche in ciotola nella nuova forma a “cuscino rotondo”, e nei diversi colori tradizionali (giallo, bianco) ai quali si sono aggiunte varianti di tendenza di quest’anno che vanno dal viola scuro al prugna fino ai colori “bruciati” in genere».
La regione «concorre in maniera importante alla produzione di fiori recisi, con il 10% dei crisantemi, il 34% di garofani, il 23% di rose, il 13% di gerbere e il 16% di fresie – afferma Coldiretti Puglia – ma anche specie floricole minori come anemoni (28%), statici (30%) e dalie (38%)».
«A causa dei rincari energetici e dei costi di produzione le spese per i vivai sono in media raddoppiate, ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi – continua Coldiretti regionale – dalla plastica per i vasetti dei fiori al vetro fino alla carta e sono lievitate anche le spese di trasporto Puglia, in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma».
Il settore florovivaistico in Puglia «si sviluppa nel distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione. In provincia di Lecce il settore florovivaistico rappresenta ben il 12,4% della produzione agricola, mentre in provincia di Bari il settore florovivaistico costituisce il 5,8% del valore della produzione agricola. In realtà, confrontando la distribuzione delle aziende per classi di superficie, si registra che, in termini di dotazione in fattore “terra”, le aziende pugliesi sono mediamente più grandi della media nazionale. Delle 853 aziende floricole il 65% si colloca tra 1 e 5 ettari, mentre a livello nazionale la stragrande maggioranza delle aziende (58,2%) ha una superficie inferiore ad 1 ettaro», conclude Coldiretti.