È bufera sul sottosegretario alla Salute del governo Meloni, il pugliese Marcello Gemmato, dopo la pubblicazione di un’inchiesta de “Il fatto quotidiano” dalla quale emerge che è socio della società Therapia Srl che gestisce tre poliambulatori a Bitonto che, sul sito ufficiale, propongono di affidarsi alle loro cure «senza dover attendere i lunghi tempi del Servizio sanitario pubblico».
Sebbene Gemmato abbia fatto sapere di essere pronto a lasciare le sue quote nella società Therapia, dalle opposizioni arrivano richieste di dimissioni dal ruolo che ricopre nel governo Meloni perché sarebbe «in palese conflitto di interessi», sottolinea la capogruppo alla Camera di Alleanza Verdi Sinistra (Avs) Luana Zanella.
«Avrebbe dovuto lasciare le sue quote dal momento del suo giuramento davanti al presidente Mattarella e deve farlo ma la questione politica è: può rappresentare degnamente la tutela della salute pubblica un sottosegretario che ha o ha avuto interessi in quella privata?», chiede la deputata della sinistra.
A rincarare la dose è Ileana Malvasi, onorevole del Partito democratico e componente della commissione Affari sociali che annuncia un’interrogazione urgente: «Mentre il Sistema sanitario nazionale cade a pezzi – afferma -, mentre la spesa sanitaria privata aumenta a dismisura con 4,5 milioni di italiani che non riescono a curarsi e siamo ancora in attesa dei decreti attuativi del decreto liste d’attesa, chi si dovrebbe occupare di far funzionare le cose, fa affari con gli ambulatori privati. Peraltro, il sottosegretario Gemmato non è nuovo a palesi conflitti d’interesse visto che è titolare di una farmacia», aggiunge Malvasi.
Nell’interrogazione, spiega la deputata dem, «chiediamo al ministro Schillaci se ritenga legittimo che il suo vice faccia gli affari suoi e non quelli dei cittadini alle prese con la crisi del sistema sanitario nazionale, se trovi accettabile che nelle comunicazioni dei poliambulatori di cui Gemmato è socio, si irrida il Servizio sanitario pubblico, di cui Gemmato è sottosegretario».
Schlein: «Palese conflitto di interessi»
«Lo abbiamo sempre detto. La destra non sta smantellando la sanità pubblica per sciatteria, ma per un preciso disegno. E chi ci guadagna? Solo loro, la destra».
Ad affermarlo, su Instagram, è la segretaria del Partito democratico Elly Schlein. «Lo spot della clinica privata, di cui il sottosegretario Gemmato è socio – aggiunge -, è un insulto ai quei 4,5 milioni di italiani che hanno già rinunciato a curarsi proprio causa di quelle liste d’attesa che la clinica promette di far saltare».
Per Schlein «ormai è chiaro: anche l’eliminazione dalla manovra del piano di assunzioni straordinario che avevano promesso è un modo per favorire la sanità privata, la loro sanità privata. È assolutamente evidente che un sottosegretario alla Salute con un palese conflitto di interessi non possa rimanere un minuto di più in quel ruolo. Piuttosto Giorgia Meloni chiarisca come abbia potuto nominare in un ruolo così delicato, di amministrazione della sanità pubblica, una persona così già tanto esposta nel settore della sanità privata».
Gemmato si difende: «Sinistra bugiarda e rancorosa»
Sempre via social prova a difendersi Marcello Gemmato. «Una sinistra bugiarda e rancorosa che non sa più a cosa appigliarsi», scrive in un post spiegando, in tre punti, perché «le polemiche stanno a zero».
Gemmato afferma di detenere «il 10% di una società senza averne alcuna responsabilità di gestione» e aggiunge «figuriamoci poi dei contenuti del sito internet». E ancora «non esiste alcun conflitto di interessi come certifica il Garante della concorrenza» e il sottosegretario alla Salute pubblica il documento che lo certificherebbe.
Infine, conclude Gemmato, «con il Governo Meloni e il ministro Schillaci ci stiamo occupando del problema delle liste di attesa creato dalla mala gestione di decenni di sinistra di Governo».