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Nomine nelle aziende partecipate a Bari, dalla Giunta comunale ok alla delibera

La delibera contenente gli indirizzi per le nomine, da parte del sindaco, dei rappresentanti del Comune di Bari negli enti, aziende, istituzioni e società partecipate è stata approvata dalla Giunta comunale. Il documento per il mandato amministrativo 2024-2029 era allo studio dell’assessore ai Controlli, Trasparenza, Legalità e antimafia sociale Nicola Grasso, che in questi giorni…

La delibera contenente gli indirizzi per le nomine, da parte del sindaco, dei rappresentanti del Comune di Bari negli enti, aziende, istituzioni e società partecipate è stata approvata dalla Giunta comunale. Il documento per il mandato amministrativo 2024-2029 era allo studio dell’assessore ai Controlli, Trasparenza, Legalità e antimafia sociale Nicola Grasso, che in questi giorni aveva limato i contenuti recependo i suggerimenti delle forze di maggioranza.

La delibera verrà adesso sottoposta al Consiglio comunale nella prossima seduta in aula Dalfino, per recepire i contributi che tutti i consiglieri vorranno offrire al fine di elaborare l’atto finale che sarà poi votato per l’approvazione. «La giunta ha voluto dare un forte segnale di attenzione rispetto al tema della gestione delle società partecipate – commenta Nicola Grasso -, cercando di fornire un impianto normativo che definisca con chiarezza e trasparenza i procedimenti di formazione degli elenchi e di designazione dei candidati, dando rilievo a qualificanti requisiti di professionalità e di onorabilità al fine di individuare figure preparate e affidabili. Va in questa direzione, ad esempio, la scelta di prevedere periodicamente verifiche sul possesso dei requisiti richiesti e sulla correttezza dell’operato, anche durante l’espletamento del mandato, così da evitare situazioni di incompatibilità o di inefficienza successive alla nomina. Inoltre, tra i principi generali di cui tener conto nella fase di selezione e di nomina, abbiamo voluto inserire l’equilibrio di genere e il ricambio generazionale».

Il wistleblowing

Non è il solo provvedimento afferente al settore della Trasparenza approvato ieri dalla Giunta. Sempre su proposta dell’assessore Grasso, è stato definito anche l’atto organizzativo riguardante le modalità e procedure per la presentazione, ricezione e gestione delle segnalazioni di presunti illeciti, il whistleblowing, attraverso un canale di segnalazione interna.

Si tratta di un istituto che prevede un regime di tutela del dipendente pubblico che segnali condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza sul luogo di lavoro, introdotto dalla legge anticorruzione del 2012.

Nel Comune di Bari è stato attuato inizialmente tramite piattaforma di gestione delle segnalazioni e, successivamente, dal 2022, attraverso l’utilizzo del software gratuito Whistleblowing PA, che garantisce, grazie a strumenti di crittografia, la riservatezza dell’identità della persona segnalante, della persona coinvolta e della persona menzionata, nonché del contenuto della segnalazione.

Il decreto legge del 2023, richiede, secondo le linee guida ANAC, che l’amministrazione definisca in un apposito atto le procedure per il ricevimento e la gestione delle segnalazioni, con l’obiettivo di definire il ruolo e i compiti dei soggetti che gestiscono le segnalazioni e le modalità e i termini di conservazione dei dati. Nel dettaglio, l’atto approvato dalla giunta comunale definisce che a gestire le segnalazioni sia il Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC), autorizzato al trattamento dei dati personali, attraverso la struttura comunale dedicata ai controlli interni.

Quanto alle modalità delle segnalazioni, possono essere inviate attraverso la compilazione di un questionario anche in forma anonima, nel qual caso saranno prese in carico e trattate alla stregua di quelle ordinarie. Nel momento dell’invio, il segnalante riceve un codice numerico di 16 cifre che deve conservare per accedere nuovamente alla segnalazione, verificare la risposta del RPC e dialogare rispondendo a eventuali richieste di chiarimenti o approfondimenti. Il contenuto della segnalazione scritta dovrà essere circostanziato al fine di consentire al RPC le verifiche di competenza. Le segnalazioni e la relativa documentazione saranno conservate per il tempo necessario al trattamento della segnalazione e comunque non oltre cinque anni a decorrere dalla data della comunicazione dell’esito finale della procedura di segnalazione, nel rispetto degli obblighi di legge.

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