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Xylella, imprenditori e sindaci pugliesi scrivono a Giorgia Meloni: «Servono aiuti»

Hanno scritto alla premier, esausti di vedere i loro ulivi morire, stanchi dei 21 milioni di arbusti mai sradicati e malati. Sono gli imprenditori pugliesi, quelli che producono l’oro della Puglia: l’olio. «Con cuore e occhi pieni di amarezza, ma con la speranza di essere ascoltati, ci rivolgiamo a lei perché volga lo sguardo sulla…

Hanno scritto alla premier, esausti di vedere i loro ulivi morire, stanchi dei 21 milioni di arbusti mai sradicati e malati. Sono gli imprenditori pugliesi, quelli che producono l’oro della Puglia: l’olio. «Con cuore e occhi pieni di amarezza, ma con la speranza di essere ascoltati, ci rivolgiamo a lei perché volga lo sguardo sulla drammatica situazione degli ulivi in Puglia da anni aggrediti dalla xylella».

La lettera inizia così e continua affermando che più volte è stato dato l’allarme, sono state fatte denunce, dibattiti, ma nulla è stato fatto: «il batterio ha già compromesso milioni di piante in particolare nel basso Salento – continua ad essere aggressivo contaminando ampie zone fra le province di Brindisi e Bari».

Il 40% della regione

I numeri sono catastrofici, oltre 8mila chilometri quadrati di territorio risulta infettato ed è pari al 40% della regione Puglia. Accanto agli imprenditori ci sono i Comuni, a firmare la lettera ci sono infatti le amministrazioni comunali di Ostuni, Carovigno e Fasano, con cui si chiedono al governo «misure radicali e concrete» per fronteggiare gli effetti dell’avanzata del batterio della xylella dopo i gravi danni già provocati all’olivicoltura ed al paesaggio delle province di Lecce e Brindisi. Promotrice di questa iniziativa è Alessandra Testa che oltre 10 anni fa ha acquistato una masseria nelle campagne di Ostuni che è riuscita a mettere insieme imprenditori e sindaci. E la missiva, pubblicata su Corsera, prosegue: «Occorre salvare gli ulivi Pugliesi a rilanciare l’olivicoltura della regione. Obiettivo possibile – si legge nell’appello al governo- come dimostrato dai recenti studi e ricerche scientifiche ad altissimo livello su diversi ipotesi di intervento. Si tratta di interventi costosi, non sopportabili dai singoli operatori». E da qui la richiesta e la missiva prosegue: «Ma più costosa per il Paese e per la nostra regione, se la xylella avesse partita vinta, sarebbe la scomparsa di un patrimonio naturale unico al mondo con la conseguente marginalità dell’olio extravergine d’oliva italiano, oltre a un incalcolabile impatto ambientale, paesaggistico, culturale ed economico ed una drammatica – conclude – ricaduta occupazionale in tutti i settori economici interessati».

«Colpe della Regione»

In attesa della risposta della premier risponde al colpo il deputato di Fratelli d’Italia, Giandonato La Salandra che fa parte anche della commissione Agricoltura: «Mi sarebbe piaciuto che lo stesso appello rivolto alla Presidente Meloni fosse stato rivolto alla Regione Puglia, a causa della quale siamo ancora qui a parlare del fenomeno della xylella come una emergenza, dopo 15 anni. – e continua – Il governo Meloni, sul tema xylella, è intervenuto con quella pragmaticità che in passato, evidentemente, è mancata: questo è l’esecutivo che ha investito maggiori risorse per risolvere tale problema e che ha, per la prima volta in assoluto, cambiato il paradigma del fenomeno».

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