L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vito Leccese è pronta ad avviare il percorso partecipativo per la redazione e l’adozione del nuovo Piano Urbanistico Generale. La Giunta ha infatti approvato nelle scorse ore una delibera di indirizzo, presentata ieri mattina a Palazzo di città dal primo cittadino insieme alla vice sindaca e assessora alla rigenerazione urbana e sociale, alla prossimità e alla transizione digitale Giovanna Iacovone.
Le linee guida
Tra gli obiettivi dell’amministrazione c’è il perfezionamento degli indirizzi generali della pianificazione e la definizione dello strumento urbanistico secondo alcuni principi fondamentali. A partire dalla riduzione significativa del consumo di suolo con benefici sul clima e sul paesaggio, prendendo a modello quanto realizzato con il Piano Costa Sud e in linea con gli indirizzi europei del “Nature Restoration Law” e secondo una forte prospettiva ecologica.
Verrà attuato il policentrismo (decentramento) attraverso la realizzazione della “Città dei 15 minuti” con l’incremento dei servizi di uso quotidiano dentro tutti i quartieri, soprattutto quelli periferici, assieme e a una maggiore cura dello spazio pubblico e una più forte integrazione del sistema di mobilità urbano e interurbano. E si cercherà di applicare il principio dell’equità spaziale, favorendo operazioni di rigenerazione urbana e promuovendo interventi di edilizia pubblica e sociale destinati a giovani coppie, anziani, persone con disabilità, studenti e famiglie appartenenti a basse fasce di reddito.
«La redazione del nuovo Piano urbanistico generale è stato uno dei punti fondamentali della campagna elettorale – ha spiegato il sindaco Vito Leccese – Il problema è stato al centro di tutti i dibattiti e gli incontri pubblici. Il piano Quaroni, attualmente in vigore, risale al 1976. La previsione di allora era di una città di circa 600mila abitanti ed è figlio della mentalità di quegli anni. Oggi è ampiamente superato e sovrabbondante. Il nostro obiettivo ora è porre rimedio ai guasti che sono stati fatti negli anni, un esempio? Sono stati disegnati quartieri a 10-15 chilometri dal centro cittadino e questo ha reso molto difficile pianificare correttamente i servizi».
Il percorso
Con la delibera di indirizzo appena approvata dalla giunta comunale, che a breve giungerà all’attenzione del Consiglio, si dà ufficialmente mandato al direttore della Ripartizione Urbanistica di recepire gli indirizzi esplicitati dall’amministrazione e realizzare tutte le procedure utili per riavviare il percorso di definizione del nuovo Pug.
Percorso che non potrà prescindere dalla partecipazione e coinvolgimento della comunità. Secondo il sindaco Leccese e l’assessora Iacovone, questa prima fase di redazione del Pug dovrebbe durare circa sei mesi e si articolerà in una serie di incontri e conferenze sul territorio, con focus specifici in ogni quartiere (organizzati anche in base alle diverse esigenze dei territori interessati) e l’accesso presso l’Urban center comunale che diventerà il punto nevralgico a cui riferirsi durante tutta la durata dell’operazione. Al termine della progettazione di dovrebbe arrivare alla stesura del piano e al suo passaggio prima in Giunta e poi in Consiglio per la definitiva adozione, probabilmente non prima della fine del 2025.
«Con il nuovo piano – ha aggiunto Leccese – potremo affrontare quella “colata di cemento” che equivale a 1 milione e 600mila metri cubi previsti dal piano casa regionale che tutte le amministrazioni comunali hanno subito, in termini di utilizzo irrazionale del territorio, derogatorio rispetto a tutta la pianificazione dei diversi enti locali. Anche se le amministrazioni precedenti avessero approvato il Pug, il piano casa regionale si sarebbe comunque realizzato con gli stessi effetti».
Per quanto riguarda l’effettiva realizzazione del Piano urbanistico, «una parte importante è stata già anticipata con una serie di progetti – ha spiegato la vice sindaca Iacovone – alcuni in deroga ma consentiti dalla normativa e alcuni in variante urbanistica, che fanno parte di una visione precisa. Ora si tratta di mettere tutto a sistema attraverso gli stati generali della rigenerazione, senza dimenticare la necessità di attrarre fondi. Il Piano urbanistico generale che ci accingiamo a realizzare sarà un piano tutto focalizzato su questo, considerando l’impossibilità, ormai, di prevedere uno sviluppo edilizio di espansione. Occorrerà prevedere anche uno scambio leale con gli operatori economici con un meccanismo di compensazioni già sperimentato positivamente per Costa Sud, e cercando per quanto sarà possibile e sostenibile di spostare eventualmente delle previsioni di volumetrie in parti della città che consentiranno di accoglierle».