“Il mio destino è di stare accanto a te. Con te vicino più paura non avrò. Arrivo papà“. È il messaggio che Celeste Palmieri rivolge al padre ed è scritto su uno striscione che ha accolto nella chiesa dell’Immacolata di San Severo il feretro della 56enne uccisa venerdì scorso dal marito, il 59enne Mario Furio, morto suicida.
A celebrare le esequie il vescovo Giuseppe Mengoli. La salma ha fatto ingresso nella chiesa stracolma di persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto a una donna da tutti descritta come «perbene, discreta e solare», mamma di cinque figli che sono sconvolti dal dolore assieme ai fratelli e all’anziana mamma della vittima, presenti in chiesa.
In prima fila la sindaca, Lydia Colangelo, che ha proclamato per oggi a San Severo il lutto cittadino. Una corona di fiori con scarpette rosse è stata inviata dalle insegnanti e alunni della scuola frequentata da una delle figlie minorenni della donna.
Il vescovo: «Celeste aveva già perdonato»
«Siamo cristiani, siamo chiesa. E come chiesa abbiamo la prima grande responsabilità, che è quella di metterci accanto a chi sta soffrendo». Così il vescovo Mengoli durante l’omelia per i funerali di Celeste Palmieri.
«Sappiamo come chiesa che l’amore non muore mai. La parola fine non esiste. Ed è legata a Gesù e alla sua presenza. Una domanda penso sia esplosa nel cuore di tutti, anche guardando ciò che accade sull’intero continente: “Dov’è Dio?” – chiede il vescovo -. La prima risposta è che Dio è in quella vittima innocente che vedete crocifissa. Pensate che il Signore ha preso quel posto anche per condividere con noi le situazioni più drammatiche. Non possiamo mettere sotto processo Dio. Perché il Signore si è fatto carne e si è messo accanto al più debole, all’ultimo. Io non ho avuto il piacere di conoscere Celeste. Ma sull’altare c’è qualche sacerdote che la conosceva e stamani ho avuto la contezza di quello che voglio chiamare il testamento spirituale di Celeste. La nostra sorella Celeste, vivendo già in situazioni non facili, aveva anticipato il perdono a chi eventualmente le avrebbe fatto del male. Lo aveva anticipato ai figli dicendo loro perdonate anche voi. Sapete cosa è questa? È santità».
La figlia: «Ora non avrai più paura»
«Ora non devi più avere paura. Puoi abbracciare Gesù e puoi abbracciare il tuo amatissimo papà». Così una dei cinque figli di Celeste Palmieri in una lettera letta in chiesa durante i funerali. «Sei stata il dono più grande che Dio potesse regalare a noi cinque figli – ha detto ancora la giovane -. Eri sempre orgogliosa di noi e ce lo ripetevi sempre. Mamma, ci hai insegnato a combattere per i nostri valori. Ci hai insegnato di tutto, ma non ci hai detto come possiamo fare ora senza di te».