Anche Elly Schlein “apre” a Raffaele Fitto. La segretaria nazionale del Partito democratico ritiene che «il governo ha il diritto a esprimere una candidatura per la Commissione europea, noi valuteremo quale portafoglio verrà affidato e successivamente nelle audizioni presso le commissioni parlamentari. Non solo è importante, è fondamentale che ci sia un italiano. L’Italia ne ha diritto. Da sempre abbiamo sostenuto che servisse un portafoglio di peso per il commissario italiano, è chiaro che poi bisogna guardare alla proposta complessiva di Ursula von der Leyen, all’assetto politico, serve un equilibrio politico complessivo», che, tradotto dal politichese, significa quel che il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, dice con chiarezza: «Credo che quando è in gioco un italiano, per un ruolo importante, dobbiamo sostenerlo». Anche perché da quel che filtra il ruolo di vicepresidente esecutivo pare ormai acquisito dal ministro pugliese, insieme alle deleghe su fondi di coesione e del Pnrr.
L’incontro al Quirinale
Tanto che ieri il commissario designato è stato ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per «un colloquio sulle prospettive dell’Unione europea in vista dell’insediamento della nuova Commissione», con Fitto che ha informato il Capo dello Stato su quanto accaduto nelle scorse settimane e sul ruolo che l’Italia avrà nel nuovo collegio.
Tuttavia, sul percorso di presentazione della nuova commissione europea, prevista per oggi a margine della riunione plenaria dell’Eurocamera a Strasburgo, pesano le dimissioni giunte ieri del commissario francese con delega al mercato interno Thierry Breton che ha accusato la presidente Von der Leyen di «aver chiesto alla Francia un altro nome, offrendo un portafoglio di deleghe più influente», obbligando il governo di Parigi a ratificare poche ore dopo la nomina del sostituto: il ministro degli esteri uscente Stephane Sejournè.
Le scadenze
Tempi rapidi che hanno spinto un portavoce della Commissione ad affermare che «la presidente spera ancora di essere nella posizione di presentare il nuovo collegio stamani». Intanto, in Italia dopo le affermazioni positive dei leader del centrodestra e in seguito alle aperture che sono giunte sia dai centristi ma soprattutto dal Pd, con l’europarlamentare Antonio Decaro in testa, di voler sostenere il nome dell’esponente pugliese durante il voto in aula a Strasburgo, oltre che in sede di audizione nella commissione di riferimento, la Regi, ovvero quella per lo sviluppo regionale, che comprende le politiche di coesione, nel centrodestra e in particolare in Fratelli d’Italia limitano i toni euforici per non offrire ai partiti di opposizione pretesti per un voto contrario, atteso che in tanti nel Pd e non solo chiedono a Fitto “una dichiarazione di europeismo convinto senza se e senza ma e la condivisione della linea di Von der Leyen».