La data del 26 settembre si avvicina e «per quel giorno – annuncia Maurizio Landini, segretario generale della Cgil – noi depositeremo oltre un milione di firme alla Corte costituzionale per chiedere il referendum abrogativo della legge sull’Autonomia differenziata». C’è tempo fino a quella data, quindi, per sottoscrivere la richiesta avanzata dai partiti di opposizione, da alcuni sindacati e da molte associazioni, riuniti nel coordinamento nazionale guidato dall’ex presidente della Consulta, Giovanni Maria Flick.
Lo scontro
Non è solo, però, la raccolta delle firme che anima il dibattito al ritorno dalle vacanze su uno dei temi più discussi degli ultimi mesi. Infatti, ieri il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha annunciato che la sua regione «è pronta a costituirsi in giudizio davanti alla Corte costituzionale contro i ricorsi presentati da Puglia, Campania, Toscana, Emilia-Romagna e Sardegna». Una vicenda che, se dovesse trovare conferma negli atti, rappresenterebbe un unicum nel rapporto tra enti territoriali con uno scontro istituzionale inedito. Intanto, il neo presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, afferma che il prossimo 28 settembre «nel corso del Consiglio generale porteremo all’interno del sodalizio il tema dell’Autonomia e faremo una valutazione dopo aver fatto un approfondimento settore per settore e nelle diverse aree territoriali. È una discussione che affronteremo – precisa il capo degli imprenditori italiani – perché non vogliamo dividere l’associazione dopo che lo è già il Paese».
Forza Italia in campo
Questo mentre Forza Italia cerca di attenuare lo scontro politico facendo intervenire voci autorevoli da Nord a Sud. Secondo l’ex sindaco di Verona Flavio Tosi «qualche alleato del centrodestra – evidentemente riferendosi alla Lega – sbaglia perché sta facendo diventare il referendum sull’autonomia uno scontro tra Nord e Sud, ma così si fa solo un danno al Paese spaccandolo, correndo il rischio di perdere il referendum, che non deve essere visto come una battaglia di qualcuno che porta via una cosa a un altro». Fa eco il governatore della Calabria Roberto Occhiuto: «Io non sono contro l’Autonomia differenziata. Questo perché quel testo è di grande garanzia per il sud perché si fa solo se ci sono i Lep. Quando sarà possibile, sarà una grande opportunità anche per il Mezzogiorno. Attenzione però a dare altri pretesti a chi ha reso ideologico questo dibattito».
A Manfredonia
Una discussione che è stata centrale anche nel corso della festa regionale del Pd conclusa ieri a Manfredonia. Infatti, nei quattro giorni di incontri dall’intervento iniziale di Elly Schlein giovedì sera fino alla conclusioni di ieri con il segretario regionale dem che ha definito la battaglia contro l’Autonomia differenziata «uno dei temi su cui costruire un’alleanza per mandare a casa il governo del centrodestra»: la questione è entrata in tutti i panel previsti dagli organizzatori della kermesse politica.