Dramma al Riuniti di Foggia, dove una 23enne di Cerignola è deceduta il 4 settembre scorso. La famiglia della giovane accusa e aggredisce i medici, convinti che siano loro gli artefici della morte di Natasha. Ieri sera è andato virale su Facebook il post della sorella che, con un lungo testo, spiega la sua versione.
La vicenda
La vicenda ha inizio a giugno, dopo un incidente stradale in cui la ragazza rimane gravemente ferita. Ricoverata a Foggia, subisce diversi interventi chirurgici e trascorre settimane in rianimazione. Secondo il racconto della sorella, la giovane sembrava in via di guarigione ma, a causa di complicazioni legate alla tracheotomia, era necessario un ulteriore intervento specialistico, da eseguirsi a Roma.
Il 4 settembre, la situazione precipita e la ragazza muore. La famiglia, sconvolta dal dolore, accusa i medici di non aver fornito le cure adeguate e ha pubblicato sui social un lungo post in cui denuncia “mille perché” e parla di “falsità”. L’episodio ha provocato forti tensioni in ospedale, sfociate in scontri tra i familiari della vittima e il personale sanitario.
La direzione generale ha avviato un’indagine interna per fare chiarezza sulla vicenda, mentre la procura di Foggia ha aperto due inchieste: una sul decesso della giovane e un’altra sull’aggressione ai sanitari. L’autopsia dovrà stabilire le cause esatte del decesso, mentre le indagini cercheranno di ricostruire nel dettaglio quanto accaduto e di accertare eventuali responsabilità.