La Giunta regionale, con una recente delibera, ha delineato un nuovo modello organizzativo dell’assistenza territoriale, mirato a garantire un accesso più equo e capillare alle cure per tutti i cittadini. Al centro di questa rivoluzione ci sono le Aft (Aggregazioni funzionali territoriali) e le Uccp (Unità complesse di cure primarie), strutture destinate a rivoluzionare il rapporto tra medico e paziente.
Le esigenze
La decisione di ridisegnare completamente il sistema sanitario lucano nasce dalla necessità di rispondere alle sfide poste da un’evoluzione demografica sempre più orientata verso l’invecchiamento e dalla crescente incidenza di malattie croniche. Inoltre, la complessità del territorio lucano, con zone montane e aree interne, richiedeva una riorganizzazione dell’assistenza sanitaria per garantire l’equità di accesso alle cure.
Le novità
Le Aft sono dei team multidisciplinari di medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali e pediatri, che opereranno in modo coordinato per garantire un’assistenza continua e completa ai cittadini di un determinato territorio, specie per chi vive in aree rurali. Le Uccp, invece, sono strutture più complesse che offriranno una gamma più ampia di servizi, dalla prevenzione alla cura delle malattie croniche.
«Ogni distretto – spiega l’assessore regionale alla salute, politiche per la persona e Pnrr, Cosimo Latronico – avrà tre Aft per i medici di medicina generale, tre per la specialistica ambulatoriale, 1 Aft per i pediatri. Per ogni Aft, inoltre, si prevede una Uccp (Unità complessa di cure primarie), la cui allocazione sarà individuata tra le strutture territoriali in corso di realizzazione o anche già esistenti».
Il modello e delle Aft anticipa un’altra novità nella sanità lucana. Infatti, dal primo gennaio 2025, sarà introdotto il ruolo unico dei medici di medicina generale. «Si tratta – precisa l’assessore – del superamento dell’attuale distinzione tra medici di assistenza primaria a ciclo di scelta e i medici di continuità assistenziale, attraverso la messa in disponibilità di incarichi che, con un’unica pubblicazione, consentirà l’affidamento di convenzioni, a tempo indeterminato, tali da garantire a tutte le aggregazioni funzionali. In questo modo ci sarà una compensazione nello squilibrio esistente tra carenze di medici di medicina generale (a ciclo di scelta e 118) ed esuberi di medici nell’attuale continuità assistenziale (guardia medica). Un processo di integrazione che – rileva l’assessore – avrà ricadute sull’aspetto occupazionale, producendo lo sblocco di tanti incarichi temporanei in incarichi a tempo indeterminato. Tutto ciò significa anche rendere più attrattivo e remunerato lo svolgimento degli incarichi in Basilicata».