«Bisogna sollecitare interventi normativi che possano consentire risposte più immediate sul piano repressivo, oltre che preventivo». È quanto ha affermato il coordinatore della Dda di Bari, Francesco Giannella, nel corso della conferenza stampa in cui sono state illustrate le otto misure cautelari eseguite stamattina dai carabinieri del Noe nei confronti di un’organizzazione criminale dedita al traffico di rifiuti tra Campania e Puglia.
Un’indagine «molto complicata», ha spiegato Giannella, svolta nelle province di Foggia, Barletta-Andria-Trani, Salerno e Potenza, e che ha smascherato un pericoloso sodalizio criminale responsabile della gestione illecita di ingenti quantità di rifiuti speciali, provenienti principalmente dalla Campania.
Costruire «il complicato reato di traffico organizzato di rifiuti per poter ottenere delle misure cautelari», è complesso, «perché i singoli reati poi – ha concluso Giannella -, di per sé, non lo consentono».
Questi reati, ha aggiunto il procuratore di Bari, Roberto Rossi, «sono molto pericolosi. Questo tipo di reati hanno una pericolosità enorme ma non visibile immediatamente. Pensate alle morti per amianto che dopo decenni sono di nuovo quotidiane. Questi reati hanno effetti a lungo termine, effetti più gravi anche rispetto a tante altre cose. E quindi è molto importante che si lavori» in tal senso.
