Per il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, tra gli “spiati” dal bancario bitontino Vincenzo Coviello, ex dipendente della banca Intesa Sanpaolo che avrebbe effettuato migliaia di accessi ai conti correnti di personalità della politica e dello spettacolo, quanto accaduto «è grave» ma rappresenta un problema «soprattutto per i cittadini, non per i vip».
Il governatore pugliese lo ha detto intervenendo alla trasmissione ReStart su Raitre.
«Accedere alle banche dati è facilissimo per tutti coloro che hanno le chiavi di accesso. Bisogna capire per tutte le persone politicamente esposte se la captazione dei dati non sia finalizzata ad altro», ha aggiunto Emiliano.
Nel lungo elenco dei personaggi spiati figurerebbe anche l’ex ministro degli Esteri e attuale rappresentante speciale dell’Ue per il Golfo Persico, Luigi Di Maio, che si è detto «profondamente colpito» dal fatto che «per oltre un anno questa persona, da quello che leggo, abbia controllato e visionato i miei conti correnti. Non voglio puntare il dito contro Banca Intesa, resto un correntista di banca Intesa Sanpaolo anche perché loro grazie all’audit che hanno fatto hanno scoperto che questo dipendente stava controllando anche il mio conto corrente che sembra essere il controllato più a lungo».
Alla trasmissione Golfo Persico a SkyTg24, Di Maio ha sottolineato che «è singolare che il periodo in cui il mio conto corrente è stato controllato va esattamente dal periodo in cui ho fatto la scissione del Movimento 5 stelle e ho condotto la campagna elettorale delle politiche che poi ho perso, a tutto il periodo della mia attuale candidatura e nel periodo in cui sono stato nominato» a rappresentante speciale dell’Ue per il Golfo Persico «ha smesso di controllare».
L’ex ministro degli Esteri riferisce di aver «chiesto ai miei legali di approfondire con molta attenzione questa vicenda e ricorrerò a tutti gli strumenti legali per accertare la verità e anche se e’ stata violata la mia privacy. Se ci sia un’associazione dietro che ispirava questo signore lo accerterà la magistratura», ha concluso.
