Avevano un valore del Thc, il principio attivo della marijuana, tre volte superiore rispetto al livello previsto dalla legge le piante trovate in un capannone di Canosa di Puglia adibito alla coltivazione di cannabis “light”.
A scoprirlo sono stati i finanzieri del comando provinciale di Barletta che hanno sequestrato – e distrutto – circa mille piante di cannabis, 50 chili di marijuana essiccata e pronta alla vendita. Nel complesso vi si sarebbero potute ricavare oltre 250mila dosi per un valore commerciale di 2,5 milioni di euro.
I militari hanno deciso di effettuare un controllo nel capannone da cui provenivano fortissimi odori riconducibili alla canapa. C’erano, inoltre, un sistema di aerazione e un impianto di illuminazione a lampade Uv oltre a umidificatori utilizzati per favorire la crescita delle piante.
Stando a quanto emerso dal controllo, eseguito con il supporto del nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Bari, è emerso che le piante avevano un livello di Thc di tre volte superiore a quello consentito per la coltivazione della cannabis light.
Il proprietario della piantagione è stato denunciato per produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.