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Tav Napoli-Bari, Pagliaro: «Il capoluogo festeggia, per Lecce e il Salento resta un sogno proibito»

«Mentre Bari festeggia l’apertura della galleria Monte Aglio, che entro il 2024 la collegherà direttamente a Napoli in sole due ore, per Lecce e il Salento l’alta velocità resta un miraggio. Anzi un sogno proibito, per un’assurda volontà politica di concentrare risorse solo su Bari, come se fosse il capolinea del sud Italia». Lo afferma…

«Mentre Bari festeggia l’apertura della galleria Monte Aglio, che entro il 2024 la collegherà direttamente a Napoli in sole due ore, per Lecce e il Salento l’alta velocità resta un miraggio. Anzi un sogno proibito, per un’assurda volontà politica di concentrare risorse solo su Bari, come se fosse il capolinea del sud Italia». Lo afferma il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de “La Puglia domani”, all’indomani dell’abbattimento dell’ultimo diaframma della Galleria Monte Aglio, tappa fondamentale per il completamento della linea Alta Velocità/Alta Capacità Napoli-Bari che consentirà entro il 2024 di velocizzare il collegamento tra i due capoluoghi e connetterli alla rete europea.

«È una distorsione che denuncio da sempre, rivendicando pari dignità e opportunità di sviluppo per tutti i territori – prosegue Pagliaro -. Sviluppo che non può prescindere da trasporti rapidi, moderni ed efficienti, di fatto preclusi al Salento».

Per Pagliaro, «pendolari, cittadini e turisti sono condannati a viaggiare sui convogli della speranza, il più delle volte senz’aria condizionata, con collegamenti sporadici e in orari scomodi, cambi treno obbligati spesso nel cuore della notte, con bagaglio al seguito. Disagi su disagi, che scoraggiano e penalizzano, e che fanno rabbia se confrontati allo sviluppo della mobilità ferroviaria che si sta garantendo al capoluogo della Puglia».

Pagliaro ha anche presentato due mozioni in Consiglio regionale che, dice, «sono state anche approvate all’unanimità», e impegnano il Governo regionale «a battagliare per ottenere l’estensione dell’alta velocità/capacità fino a Lecce».

Per quanto riguarda le risorse, Pagliaro afferma che «si possono trovare, se c’è la volontà politica. Se non ora, quando? Si può attingere ai fondi straordinari del Pnnr e del Piano nazionale complementare (ben 4,6 miliardi per compensare gli squilibri strutturali al sud), se si stringono i tempi della burocrazia e ci si concentra sull’obiettivo».

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