La società Visibilia Editore spa – a processo insieme, tra gli altri, alla ministra del Turismo Daniela Santanchè – ha chiesto di patteggiare nell’udienza preliminare con al centro l’accusa di truffa aggravata ai danni dell’Inps per presunte irregolarità sulla cassa integrazione in deroga nel periodo Covid. E la difesa della senatrice di FdI ha chiesto che il procedimento venga trasferito per competenza territoriale a Roma, sede dell’ente previdenziale, e sull’istanza difensiva il gup di Milano Tiziana Gueli deciderà il prossimo 23 ottobre.
Nell’istanza di patteggiamento, con il parere favorevole della Procura, per la spa, una delle due società imputate, viene proposto il pagamento di una sanzione pecuniaria di 23mila euro, oltre al versamento dei soldi contestati nei verbali di accertamento dell’Inps. Da Visibilia Editore spa Santanchè ha dismesso cariche e quote nel 2022.
L’Inps, con l’avvocato Aldo Tagliente, ha chiesto di costituirsi parte civile per gli eventuali danni.
Per i pm, Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, società del gruppo fondato dalla senatrice di FdI, hanno chiesto e ottenuto la cassa integrazione in deroga nel periodo della pandemia Covid per 13 dipendenti per 126mila euro, ma questi ultimi in realtà lavoravano.