La multinazionale francese Total ha annunciato un drastico taglio del personale, mettendo a rischio il futuro di oltre il 70% dei lavoratori di Lucania Servizi. La notizia, diffusa dai sindacati Uilm-Fim-Fiom, ha scosso la comunità locale e innescato una forte protesta. A partire dal 14 ottobre, decine di famiglie si ritroveranno senza un lavoro, in un territorio già provato dalle difficoltà economiche. La decisione della Total, presa in totale disaccordo con gli accordi regionali, è stata definita dai sindacati una vera e propria «strage sociale».
La denuncia
«Non possiamo accettare che una multinazionale così potente ignori le regole e metta in ginocchio un intero territorio – tuonano i sindacati – Chiediamo alla Regione Basilicata di intervenire con urgenza e di trovare una soluzione che tuteli i lavoratori e le loro famiglie». La vertenza tra Lucania Servizi e Total si protrae da tempo, ma la situazione è precipitata nelle ultime settimane. I tentativi di mediazione sono finora falliti, lasciando i lavoratori nel limbo e aumentando il clima di tensione.
La perdita di così tanti posti di lavoro avrà un impatto negativo sui servizi, sul commercio e sulla vita sociale delle comunità coinvolte. Ma le preoccupazioni vanno oltre l’aspetto economico. La vicenda solleva interrogativi sulla responsabilità sociale delle grandi imprese e sulla capacità delle istituzioni di tutelare i diritti dei lavoratori. La Regione Basilicata è chiamata a un ruolo di primo piano in questa vicenda. I sindacati chiedono un tavolo di confronto urgente per trovare una soluzione che salvaguardi l’occupazione e il futuro di Tempa Rossa. Intanto, la comunità locale si mobilita per far sentire la propria voce. Manifestazioni, petizioni e appelli alle istituzioni si moltiplicano, in un tentativo disperato di salvare i posti di lavoro e di difendere i diritti dei lavoratori.