La corsa agli affitti brevi non si ferma dopo l’estate. Nella provincia di Barletta-Andria-Trani il fenomeno delle case vacanza sta vivendo un vero e proprio boom, con un’impennata di richieste e registrazioni agli Sportelli unici per le attività produttive. Se fino a pochi anni fa il mercato degli affitti brevi sembrava circoscritto ai mesi estivi, oggi si assiste a una crescente domanda che va ben oltre la stagione balneare. La tendenza, spinta anche dalle nuove opportunità offerte dalle piattaforme online, rappresenta un’occasione non solo per i proprietari di immobili ma anche per l’intero territorio, che scommette sulla destagionalizzazione turistica.
I dati
Secondo i dati raccolti dagli uffici Suap della provincia, nell’ultimo anno le richieste di autorizzazione per avviare attività di locazione turistica sono aumentate del 35%. Un trend che ha visto una crescita esponenziale non solo nelle città più grandi, come Trani e Barletta, ma anche nei comuni più piccoli dell’entroterra.
I piccoli centri
A Minervino Murge, per esempio, il numero di nuove case vacanza registrate è aumentato del 50%, con molte proprietà che si stanno adattando a ospitare turisti anche fuori stagione, attratti dalle bellezze storiche e naturali della zona. Per molti proprietari, l’affitto breve rappresenta una preziosa fonte di reddito aggiuntivo in un periodo in cui l’economia locale è in difficoltà.
La monetizzazione
«Con il costo della vita che aumenta, l’affitto breve è un modo per monetizzare una proprietà che altrimenti resterebbe vuota – spiega Antonio Scarlatino, imprenditore che ha trasformato la sua abitazione ereditata di Trani in una fonte di guadagno – gestire una casa vacanza richiede comunque impegno: dalle pulizie agli aspetti amministrativi, offre così opportunità di lavoro anche ad altre persone». Uno degli aspetti più interessanti del fenomeno è la scommessa sulla destagionalizzazione. L’obiettivo delle amministrazioni locali, in collaborazione con le imprese del settore è quello di allungare la stagione turistica oltre i mesi estivi. Il turismo “diffuso”, che deriva da questo fenomeno, porta i visitatori a scoprire anche aree meno note della Bat, stimolando lo sviluppo di nuove attività commerciali e culturali. È il caso di Spinazzola, dove piccoli bed & breakfast e case vacanza hanno attratto turisti interessati a un’esperienza più autentica e immersiva. Questo tipo di turismo, meno orientato al “mordi e fuggi”, permette di generare un indotto economico più ampio e durevole, coinvolgendo, così, diverse realtà locali.