Nelle scuole pugliesi, dove la campanella è appena suonata, più di 1 docente su 5 (il 21,30%) è precario, con un’incidenza particolare tra i docenti di sostegno: 3 su 4 infatti ricopre questo posto. È quanto emerge dal report della Flc Cgil Puglia diffuso dopo la prima tornata di nomine che riguardano i supplenti inserite nelle graduatorie provinciali. Sono 12.030 quelli che hanno assunto servizio nei giorni scorsi. Una quantità enorme, soprattutto se comparata ai docenti di ruolo, con contratto a tempo indeterminato, presenti nelle scuole pugliesi che occupano i 46.103 posti “strutturati” (nel cosiddetto “organico di diritto” di posto comune) cui si aggiungono ulteriori 10.357 posti di sostegno coperti da docenti di ruolo, per un totale di 56.460 posti occupati.
L’esercito degli insegnanti di sostegno
«Nel complesso sono poco più di 3000 le supplenze conferite ai docenti sui posti comuni sui diversi gradi di istruzione: infanzia, primaria e sulle diverse discipline di secondaria di primo e secondo grado, circostanza che segnala la pressocché sistematica saturazione dell’organico e la costante assenza di disponibilità che ormai nel nostro territorio tocca anche le classi di concorso Stem – per i nostri supplenti», sottolinea il sindacato. I circa 3000 incarichi a tempo determinato si distribuiscono in maniera differente tra i diversi gradi di istruzione, le discipline e le province, con alcune costanti: il sostegno è dappertutto oltre il 60% degli incarichi totali, con punte oltre l’80% nella Bat e a Lecce.
Le curiosità
«Ci sono circostanze particolari ed emblematiche: Lecce, ad esempio, non conferisce nemmeno una supplenza su matematica e scienze e in tutta la Bat non viene conferito alcun incarico a tempo determinato su scienze motorie alle medie e nel complesso anche su matematica e fisica alle superiori complessivamente in Puglia arrivano meno di 80 supplenze», prosegue il sindacato. «Si tratta di discipline sulle quali, fino a qualche tempo fa, le opportunità lavorative erano garantite da un ricambio generazionale molto consistente, ormai pressocché totalmente completato», spiega. «Sul sostegno registriamo un progressivo intasamento delle graduatorie degli specializzati soprattutto nelle province della Puglia centro settentrionale (Bari, Bat, Foggia) e in particolar modo nella secondaria di secondo grado, con un’alta incidenza su questo grado di istruzione degli specializzati esteri, cui il Mim ha incredibilmente consentito di concorrere per le supplenze lunghe inserendosi a pettine nelle graduatorie», conclude il sindacato. «I numeri sono diversi se consideriamo solo i posti in organico di diritto e non quelli in deroga sul sostegno – ribatte invece Gianni Verga, segretario regionale Uil scuola – I posti totali in organico di diritto sono stati 2861, per i quali sono state autorizzate 2181 immissioni in ruolo, quindi i posti precari in Puglia risultano essere 680. Diverso è invece se si considerano anche gli 8864 posti in deroga sul sostegno che non dovrebbero rientrare nel calcolo perché non stabilizzati».
La protesta
La Cgil non ci sta a rimanere con le mani in mano e ha indetto una manifestazione a Bari il prossimo 27 settembre, davanti all’ingresso dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, al fianco degli idonei dell’ultimo concorso Pnrr. «Auspichiamo che, invece di occuparsi della diffusione di supposte teorie gender nelle scuole, i nostri rappresentanti politici e istituzionali territoriali che hanno a cuore l’istruzione si cimentino a trovare una soluzione al collo di bottiglia lavorativo in cui si trovano diverse migliaia di docenti pugliesi, abilitati, specializzati e idonei nelle nostre graduatorie», dice il sindacato.
«La Flc Cgil – conclude- è già impegnata da tempo nel rivendicare la stabilizzazione dei posti in deroga del sostegno non attuata dopo diverso tempo per la prima volta da questo governo».