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Social card, al Sud migliaia di esclusi: gli aiuti del governo non bastano

Dovrebbe trattarsi di un aiuto alle famiglie in difficoltà economica, concentrate soprattutto al Sud. Invece “Dedicata a te”, la social card del valore medio di 500 euro introdotta dal Governo per sostenere chi non riesce a far fronte anche alle spese necessarie, resta un miraggio per molti nuclei e territori svantaggiati. Colpa delle risorse stanziate…

Dovrebbe trattarsi di un aiuto alle famiglie in difficoltà economica, concentrate soprattutto al Sud. Invece “Dedicata a te”, la social card del valore medio di 500 euro introdotta dal Governo per sostenere chi non riesce a far fronte anche alle spese necessarie, resta un miraggio per molti nuclei e territori svantaggiati. Colpa delle risorse stanziate da Roma, troppo esigue rispetto alla platea degli aspiranti beneficiari, ma soprattutto dei criteri di distribuzione che, combinando reddito e numero di abitanti, finiscono per lasciare a bocca asciutta migliaia di famiglie.

La coperta corta

Il primo a sollevare il caso è stato il governatore campano Vincenzo De Luca nella sua consueta diretta Facebook del venerdì pomeriggio: «La carta solidale è finanziata per 600-700 milioni che servono a dare un aiuto a non più di un milione di famiglie. Ad averne diritto sono più di due milioni». Emblematico il caso di Napoli: sulla carta i beneficiari del contributo sono 59mila, ma a riceverlo concretamente sono poco meno di 33mila. Lo stesso accade a Bari, dove i beneficiari dell’aiuto sfiorano le 4mila unità a fronte di circa 10mila esclusi, o a Taranto, dove le famiglie “fortunate” sono circa 5.700 su 15mila in possesso dei requisiti.

Il Sud penalizzato

L’altro problema riguarda i criteri di assegnazione del contributo. Il 50%, infatti, è distribuito in proporzione alla popolazione residente e il restante 50% in base al gap tra il reddito pro capite di ciascun comune e il reddito pro capite nazionale, ponderato nuovamente in base alla popolazione. Ciò fa sì che il parametro della numerosità dei residenti pesi più del reddito pro capite. E così accade che in un comune veneto o lombardo sia distribuito più o meno lo stesso numero di card previste per un comune pugliese e lucano che magari ha lo stesso numero di abitanti ma molte più persone in stato di povertà. Qualche esempio? A Maglie, centro pugliese con 20mila abitanti e 18mila euro di reddito pro capite, le 308 card distribuite non sono molte di più rispetto alle 260 di Vigonza, comune veneto con 21mila abitanti e 19mila euro di reddito pro capite. E ancora, le 232 tessere distribuite a Picerno, centro lucano con circa 9mila residenti e 16mila0 euro di reddito pro capite, non sono poi così tante più delle 155 tessere distribuite ad Arona, comune piemontese con 10mila residenti e 17mila euro di reddito pro capite. Insomma, l’aiuto concesso alle famiglie è minimo, di sicuro insufficiente per sostenere le persone in difficoltà economica e ricucire il vecchio strappo tra Nord e Sud.

(hanno collaborato Federica Dibenedetto, Maurizio Tardio, Vittorio Ricapito, Lucia Olivieri e Antonio Pezzuto)

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