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Clan e partite truccate, la Figc inibisce per 5 anni gli ex vertici di Corato e Fortis Altamura

Cinque anni di inibizione con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc per Giuseppe Maldera, imprenditore ed ex presidente della società calcistica Corato Calcio (che incassa una penalizzazione di cinque punti in classifica da scontarsi nel campionato 2024-2025) e per il direttore generale e allora responsabile di fatto della Fortis Altamura, Giuseppangelo…

Cinque anni di inibizione con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc per Giuseppe Maldera, imprenditore ed ex presidente della società calcistica Corato Calcio (che incassa una penalizzazione di cinque punti in classifica da scontarsi nel campionato 2024-2025) e per il direttore generale e allora responsabile di fatto della Fortis Altamura, Giuseppangelo Barracchia.

Quattro anni di squalifica per l’ex allenatore del Corato, Vito Castelletti, e per il direttore sportivo Dario Loporchio. È la decisione presa dal tribunale federale territoriale pugliese della Figc, presieduto da Angelo Maria Romano, nella riunione di giovedì 5 settembre.

I fatti

Le sanzioni per illeciti sportivi a carico dei vecchi vertici del Corato Calcio e della Fortis Altamura si intrecciano con la maxi-inchiesta “Codice interno”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, che ha portato all’esecuzione di 137 custodie cautelari: 110 persone sono finite in carcere, 25 ai domiciliari, tutti accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico di droga, estorsione e rapina. In un filone oggetto delle indagini sono finite anche le alterazioni dei risultati di partite di calcio dilettantistico che sarebbero avvenute con il ricorso a intimidazioni da parte dei clan Parisi e Strisciuglio ritenuti vicini alla dirigenza delle società.

Le due partite incriminate

La prima partita finita sotto la lente risale al 30 aprile 2017. Per l’accusa gli indagati avrebbero fatto in modo di alterare l’incontro di calcio tra Corato Calcio e Fortis Altamura, valido per il campionato di promozione e finale dei play-off per l’accesso al campionato di Eccellenza. Secondo gli inquirenti il presidente Giuseppe Maldera, finito ai domiciliari e poi tornato libero, si sarebbe rivolto a Mario Dammacco, noto esponente degli Strisciuglio, per ottenere la vittoria della partita versando al clan delle somme di denaro. Sarebbe stato proprio Dammacco a intervenire subito prima del match con minacce e violenze sui giocatori e dirigenti della squadra di Altamura. La partita valse al Corato la promozione (l’Altamura fu ripescato). L’anno successivo le due squadre si ritrovano, ancora avversarie, nel campionato di Eccellenza. Stavolta, per rimediare al torto subito, per gli inquirenti sarebbe stato Barracchia, responsabile di fatto della Fortis Altamura, a chiedere l’intervento del clan Parisi, per il tramite di Tommaso Lovreglio. Mentre l’allora allenatore del Corato Calcio, Castelletti, si sarebbe attivato per garantire ai Parisi l’esito concordato.

Gli illeciti sportivi

Il 27 febbraio scorso la Dda ha trasmesso alla Procura federale una nota su “ipotizzabili illeciti sportivi”, ma riguardava solo due nominativi, quelli di Maldera e Loporchio. Riguardo la posizione di Castelletti il gip Alfredo Ferraro nell’ordinanza scriveva: «le intercettazioni hanno ampiamente messo in luce il coinvolgimento di tutti gli indagati, ad eccezione del Castelletti». Argomentazioni che non sono servite a convincere la Procura e il tribunale federale, che ha invece condannato l’allenatore a uno stop di quattro anni.

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