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Assemblea settembrina dei meloniani per aprire la stagione post fittiana

Il giorno dopo l’ufficializzazione da parte della presidente del consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, del nome di Raffaele Fitto quale candidato italiano per la commissione europea da parte del governo continuano le congratulazioni e le attestazioni di stima verso il ministro pugliese. Tra queste anche quelle dell’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini il quale ha…

Il giorno dopo l’ufficializzazione da parte della presidente del consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, del nome di Raffaele Fitto quale candidato italiano per la commissione europea da parte del governo continuano le congratulazioni e le attestazioni di stima verso il ministro pugliese. Tra queste anche quelle dell’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini il quale ha invitato le opposizioni e la segretaria del Pd, Elly Schlein, «a sostenerlo perché così si lavora per l’Italia».

Gli scenari

In Puglia, intanto, c’è chi in Fratelli d’Italia, partito in cui milita Fitto, inizia a far di conto, anche perché è in programma, probabilmente già entro il mese di settembre, un’assemblea regionale in cui eletti di ogni ordine e grado e quadri della formazione politica lanceranno l’agenda del prossimo anno che ha come punto di arrivo le elezioni regionali, previste a fine settembre, a meno di decisioni dell’esecutivo su eventuali election day. Il ragionamento che si fa, confida un ufficiale di prima fascia dei meloniani pugliesi, è questo: «per quanto la nomina di Fitto non sia il classico promoveatur ut amoveatur, di certo c’è che il ruolo di commissario europeo è un incarico istituzionale ben più formale e ingessato di quello di ministro».

Di conseguenza, ipotizzano in Fdi, la corrente cosiddetta fittiana potrebbe trovarsi senza il suo mentore in servizio permanente effettivo e soprattutto politico: «vi immaginate un commissario europeo di peso, come saranno le deleghe che otterrà Fitto, che entra direttamente o anche indirettamente nelle diatribe locali come la scelta di un candidato sindaco o anche di un candidato per la presidenza della regione? Che direbbero a Bruxelles, dove vigono le regole dell’alta diplomazia?».

Le prospettive

Se tale ipotesi dovesse trovare conferma nei fatti e cioè che Fitto si trasferisca in modo stanziale nella Capitale belga, così come ha fatto l’uscente Paolo Gentiloni, le sue truppe in Puglia potrebbero diventare terreno di conquista per le armate di Marcello Gemmato, quella generazione Atreju fedelissimi di Meloni fin dall’antemarcia del 2012, come l’amicizia dimostrata dalla stessa premier verso il sottosegretario alla salute nel corso delle sue ultime vacanze pugliesi ha dimostrato.

Sempre se così fosse, quella vittoria nell’inverno scorso al termine dei congressi provinciali del partito che ha assegnato cinque dei sei presidenti ai fittiani potrebbe avere vita breve. Anche perché, il gerarca più alto in grado dei pugliesi di Fitto, l’ex capogruppo in Regione, Francesco Ventola, ha raggiunto Bruxelles prima del suo capocorrente, essendo stato eletto a giugno parlamentare europeo.
A questo punto è da indicare quale sarà la data e soprattutto il pretesto per l’assalto dei gemmatiani alle truppe fittiane

Secondo i tamburi di guerra che si odono in lontananza sembra che il terreno della contesa sarà quando si dovrà scegliere il candidato presidente per le prossime regionali, dove c’è già chi giura che questa volta nessuno potrà dire di no a Filippo Melchiorre. A meno che lo stesso Gemmato non venga sedotto dalla poltrona di Lungomare Nazario Sauro.

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