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Bari, Shein pronto a sbarcare in città: un pericolo per i commercianti?

La moda low cost è pronta ad approdare a Bari con il pop-up store di Shein, il marchio cinese di fast fashion che vende prevalentemente online in oltre 200 Paesi a prezzi contenuti e che ha scelto il capoluogo pugliese come prossima tappa italiana per accogliere i propri clienti. Un negozio temporaneo che dovrebbe arrivare…

La moda low cost è pronta ad approdare a Bari con il pop-up store di Shein, il marchio cinese di fast fashion che vende prevalentemente online in oltre 200 Paesi a prezzi contenuti e che ha scelto il capoluogo pugliese come prossima tappa italiana per accogliere i propri clienti. Un negozio temporaneo che dovrebbe arrivare in città entro fine anno, probabilmente nel periodo natalizio. Ma quella della moda a basso costo, che sta spopolando online e sta sostituendo il classico modo di fare acquisti, è davvero una tendenza positiva?

l fast fashion

«C’è sempre chi vende a meno – commenta Marcello Pisciotta, commerciante barese – il problema è stabilire se noi valiamo poco o se valiamo di più». Il fenomeno del fast fashion negli ultimi anni sta spopolando, e Shein è solo una delle tante aziende che sta adottando la strategia di vendere abbigliamento a prezzi più che competitivi. «La possibilità di comprare una maglia a 5 euro è uno specchietto per le allodole – aggiunge Pisciotta – La problematica è la globalizzazione selvaggia che ci sta impoverendo tutti, non solo in termini economici ma anche culturali».

Un problema più ampio

Ciò che dovrebbe far riflettere i consumatori, però, è tutto ciò che c’è intorno a questo nuovo fenomeno: tracciabilità, qualità, controlli igenici e manodopera. «Noi commercianti non esistiamo più come categoria – aggiunge – Non abbiamo associazioni di categoria sul territorio che funzionino. E le persone dovrebbe rendersi conto che forse, in questi casi, il prodotto sono loro stesse».

Il fast fashion

Il fast fashion, spiega Greenpeace, è la moda ultra-veloce «che negli ultimi decenni ha rivoluzionato il modo in cui ci vestiamo». Abiti a prezzi stracciati e un modello di business che si basa perlopiù sull’acquisto compulsivo: «un ciclo incessante di produzione e consumo che spinge le aziende di moda a produrre abiti a ritmi vertiginosi e i consumatori a credere di dover acquistare sempre di più per rimanere al passo con le tendenze».

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