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“Fazzi”, dopo la Legionella c’è lo stop all’acqua calda: i sindacati a Lecce invocano test su degenti e medici

Allarme Legionella all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Anna Patrizia Barone, direttore medico del presidio ospedaliero, e Roberta Tornese, dirigente medico, con una nota inviata ai referenti infermieristici delle unità operative di Malattie infettive e Psichiatria, hanno imposto il divieto di utilizzare l’acqua calda sanitaria per l’igiene personale dei pazienti raccomandando di utilizzare l’acqua in bottiglietta…

Allarme Legionella all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Anna Patrizia Barone, direttore medico del presidio ospedaliero, e Roberta Tornese, dirigente medico, con una nota inviata ai referenti infermieristici delle unità operative di Malattie infettive e Psichiatria, hanno imposto il divieto di utilizzare l’acqua calda sanitaria per l’igiene personale dei pazienti raccomandando di utilizzare l’acqua in bottiglietta per il lavaggio dei denti e le salviettine umidificate per l’igiene. Tutto questo si rende necessario in seguito ai risultati degli ultimi campionamenti effettuati nel reparto di Malattie infettive.

Il sindacato

«Si adottino tutti i provvedimenti necessari per prevenire il rischio Legionella nelle unità operative di Malattie infettive e Psichiatria del “Vito Fazzi” di Lecce. Si provveda, inoltre, a sottoporre il personale sanitario e i pazienti all’esame per la ricerca dell’antigene della Legionella per la sicurezza degli ambienti di lavoro». La richiesta è di Francesco Perrone, segretario regionale del sindacato Fsi-Usae. Asl Lecce fa sapere che sono stati avviati i lavori di bonifica dell’impianto idrico dell’intera palazzina dove si trova l’unità operativa di Malattie infettive. Per oggi è previsto l’intervento di disinfezione con iperclonazione per cui è stato disposto il blocco dei ricoveri. I pazienti ricoverati nel reparto, sottoposti a tutte le analisi necessarie, non sono stati trasferiti e beneficiano di tutta l’assistenza e delle cure necessarie. Dagli esami di laboratorio effettuati emerge che non c’è nessun cluster e che nessuno dei pazienti ricoverati nelle Malattie Infettive e nel servizio pschiatrico di diagnosi e cura presenta sintomatologia da Legionella. Gli esami saranno ripetuti tra 10 giorni. Tutto questo è precisato dall’azienda sanitaria locale. «Nessuna negligenza, né sottovalutazione quindi, ma un iter regolare, nel rispetto di norme e della salute individuale e pubblica», sottolinea Asl Lecce. «La sola bonifica non basta», incalza Perrone.

I luoghi a rischio

La Legionella è una malattia infettiva abbastanza grave. «Da qui l’importanza di contenere la proliferazione incontrollata del batterio Legionella in tutti quei luoghi considerati più a rischio», spiega il sindacalista. Quindi, grande attenzione negli ospedali, nelle cliniche e nelle case di cura.

Le norme di sicurezza

«Asl Lecce, per rispettare le norme di sicurezza, dovrebbe effettuare l’analisi della Legionella accreditata; munirsi del documento di valutazione del rischio Legionella; creare un registro con gli interventi di gestione ordinari e straordinari degli impianti; garantire interventi di bonifica e trattamenti di prevenzione; attestare gli adempimenti alle linee guida del ministero della Salute con relativo certificato di avvenuto controllo», sottolinea il sindacalista Perrone.

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