Rubinetti chiusi per le coltivazioni agricole. Rubinetti chiusi per i braccianti, coloro che vivono nel ghetto di Torretta Antonacci e che, in molta parte, rappresentano la forza lavoro nei campi agricoli della Capitanata.
La denuncia
Da oltre 24 ore nell’agglomerato di container, lamiere e cartone, del ghetto in territorio sanseverese non c’è più acqua, tanto che l’Unione sindacale di base dei braccianti ha scritto una lettera per segnalare il problema e chiedere un immediato intervento delle autorità. «Senz’acqua si muore», scrivono nella lettera chiedendo «un provvedimento di urgenza per il ripristino dell’erogazione idrica» e consentire così «almeno una doccia, dopo 10 ore di duro lavoro nei campi».
La questione
Scrivono dall’Usb: «Da diversi anni – grazie anche all’opera meritoria del compianto padre Arcangelo – gli abitanti dell’ex ghetto hanno potuto usufruire di alcuni punti idrici collegati a una specifica condotta per uso irriguo, la cui non potabilità rispondeva comunque al bisogno diffuso di igiene personale. Proprio la multiproblematicità igienico-sanitaria del contesto territoriale di riferimento, ha portato negli anni scorsi il consorzio – su sollecitazione delle istituzioni locali – a prolungare l’esercizio irriguo in riferimento esclusivamente alla specifica condotta che attraversa Torretta Antonacci». Tuttavia, «malgrado il caldo torrido e asfissiante di questi giorni, agli abitanti di Torretta non viene garantito l’accesso a un bene essenziale e indifferibile, come quello dell’acqua».
La protesta
A seguito della chiusura disposta dal Consorzio per la Bonifica della Capitanata della condotta idrica attigua all’insediamento si è venuta a creare «una grave situazione nell’insediamento informale e la foresteria regionale di Torretta Antonacci» che se non sarà presto risolta porterà i braccianti a scendere in piazza «per rivendicare questo diritto indifferibile e fondamentale».