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Ferragosto in Basilicata, spopola l’agriturismo a chilometro zero

L’agriturismo si conferma la meta più gettonata per il pranzo di ferragosto in Basilicata. Turismo verde, agenzia agrituristica della Cia evidenzia il buon andamento della ricettività con il «tutto esaurito già da settimane». Il settore vede a capo delle strutture quasi il 50 per cento di donne. In cantiere c’è anche la candidatura a patrimonio…

L’agriturismo si conferma la meta più gettonata per il pranzo di ferragosto in Basilicata. Turismo verde, agenzia agrituristica della Cia evidenzia il buon andamento della ricettività con il «tutto esaurito già da settimane». Il settore vede a capo delle strutture quasi il 50 per cento di donne. In cantiere c’è anche la candidatura a patrimonio Unesco.

I dati

«Con circa 15mila posti ai tavoli, le 130 strutture agrituristiche lucane, con un giro di affari tra i 600 e i 700 mila euro, si preparano all’assalto di Ferragosto», così, Turismo Verde, agenzia agrituristica della Cia, sottolinea il quadro positivo della ricettività nel settore. L’agenzia agrituristica spiega che: «i costi, leggermente ritoccati rispetto all’anno scorso, variano da 40 a 65 euro con il numero maggiore di aziende a 40 euro per il menù fisso». Tra le pietanze numerosi gli antipasti. Tra i primi primeggia la pasta fatta in casa, come strascinati e fusilli al ragù. Non mancherà la tradizionale grigliata di carne mista, a cui seguiranno contorni, frutta e dolce della casa. La cucina a chilometro zero resta la qualità più apprezzata.
L’agenzia evidenzia che a far scegliere l’agriturismo è «la spinta verso un turismo più sostenibile che ha portato le strutture a incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness». Le strutture agrituristiche, guidate per «quasi il 50 per cento da donne», secondo Turismo Verde «contribuiscono in modo determinante al turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori».

Il patrimonio Unesco

«L’agriturismo italiano è una eccellenza che va tutelata e che intendiamo candidare come patrimonio immateriale Unesco, non a caso è il format più copiato nel mondo», non ha dubbi l’agenzia agrituristica. «Stiamo lavorando su questa candidatura – afferma il suo presidente Mario Grillo – vista la grande attenzione del mondo riguardo la cucina sana, le tradizioni, il rispetto della terra e della sostenibilità. La cucina contadina oggi porta con sé la sostenibilità, il rispetto della natura è innato nel nostro lavoro di agricoltori. L’economia circolare nelle aziende agricole è insita nel concetto di uso e riuso delle risorse che è propria della cultura dei contadini». Inoltre, Grillo evidenzia l’importanza di accelerare la spesa e realizzare i progetti del Pnrr nel settore agrituristico. Importante, inoltre, a suo avviso è «rinnovare la legge nazionale dedicata al settore e continuare a investire in formazione, coinvolgendo scuole e istituti professionali, considerata anche la carenza cronica di personale, e rafforzare l’impegno in comunicazione e fiere di settore».

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