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Notte della Taranta, Laccio è il coreografo. E il concertone “invade” le strade di tutta Italia – VIDEO

Laccio è il coreografo che firmerà le performance della 27esima edizione del concertone della Notte della Taranta...

Laccio, al secolo Emanuele Cristofoli, è il coreografo che firmerà le performance della 27esima edizione del concertone della Notte della Taranta in programma il 24 agosto a Melpignano.

Il coreografo, già direttore artistico del programma X Factor, ha curato le performance di Raffaella Carrà e Laura Pausini in occasione di Eurovision e del Festival di Sanremo 2022. Sua è stata anche la messa in scena dei Maneskin ospiti del Saturday Night Live, lo show della rete statunitense Nbc.

Da oggi e fino al 22 agosto Laccio coordinerà i danzatori per la formazione di 12 quadri alcuni dei quali coinvolgeranno le artiste ospiti del concertone, come Angelina Mango che ballerà sulle note di un brano molto amato dal popolo della Taranta.

«Sono molto entusiasta di partecipare alla Notte della Taranta – dichiara Laccio – rappresenta per me un’opportunità unica di esplorare e celebrare le radici profonde della nostra tradizione, portando al contempo una proposta di innovazione e contaminazione con delle danze più urbane. Il mio obiettivo – prosegue- è creare un dialogo tra il passato e il presente, fondendo elementi tradizionali con influenze contemporanee per offrire al pubblico un’esperienza emozionante e coinvolgente». Il concertone sarà trasmesso in diretta su Rai3 e Rai Radio 2.

La Taranta nelle strade delle città italiane

La Notte della Taranta, intanto, da oggi fino al concertone del 24 agosto, “viaggerà” per le strade di Napoli, Milano e Roma grazie all’iniziativa realizzata dalla Fondazione con Pugliapromozione e Urban Vision.

Sulle note del ritornello di Ri Lo La La, le sequenze del concertone invaderanno le strade delle città italiane.

«Agevoliamo un dialogo tra città e persone proiettando bellezza», afferma il presidente della Fondazione La Notte della Taranta, Massimo Bray. «Sempre in movimento, come fa la musica in una contaminazione di linguaggi tra storia, tradizione e innovazione, per intercettare una audience dinamica. Un primo importante passo verso una Taranta sempre più inclusiva», aggiunge.

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