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Marketing sì ma di qualità per il turismo

Il dibattito sul presunto calo turistico in Puglia, particolarmente nel Gargano, richiede un’analisi più approfondita e obiettiva.

Attribuire le difficoltà del settore a una mera “carenza di marketing comunicativo” è una semplificazione che non coglie la complessità della situazione.

Innanzitutto, è prematuro trarre conclusioni definitive su una stagione turistica ancora in corso. I dati preliminari di giugno, che mostrano un incremento delle presenze, suggeriscono che valutazioni affrettate possono essere fuorvianti. Il nodo cruciale non è la quantità di marketing, ma la sua qualità e pertinenza. Da anni, consistenti risorse derivanti dalla tassa di soggiorno – che ammonta a 2 euro per persona al giorno – vengono impiegate in modo discutibile. Questa tassa, pensata per migliorare l’offerta turistica e i servizi locali, sembra non aver prodotto i benefici tangibili attesi per il territorio garganico.

Un’analisi dettagliata dell’utilizzo di questi fondi rivela diverse criticità:1. Scarsa trasparenza nella rendicontazione delle spese. 2. Investimenti in progetti di marketing generico anziché in miglioramenti infrastrutturali concreti. 3. Finanziamento di consulenze esterne costose con risultati discutibili.4. Mancanza di investimenti significativi nella formazione degli operatori locali. L’approccio di affidarsi a presunti “guru” del marketing territoriale provenienti dall’estero si è rivelato particolarmente problematico.

Questa scelta non solo ignora le competenze locali e nazionali, ma porta anche all’implementazione di strategie spesso disconnesse dalle reali esigenze e peculiarità del Gargano.

È paradossale che, nonostante la presenza di professionisti locali con esperienza riconosciuta nel marketing territoriale, si continui a cercare soluzioni oltre confine.

I consulenti stranieri, per quanto possano essere esperti nel loro campo, mancano inevitabilmente della profonda conoscenza del territorio, della sua cultura e delle sue dinamiche socio-economiche che solo gli esperti locali possiedono.

Questa mancanza di connessione con il tessuto locale si traduce spesso in strategie generiche, poco efficaci e talvolta controproducenti.

Il persistere di problemi come la destagionalizzazione e la valorizzazione delle aree interne, nonostante anni di consulenze e progetti, dimostra che il vero problema non è la quantità di marketing, ma la sua qualità e rilevanza per il territorio.

È fondamentale ricordare che il successo turistico di molte destinazioni italiane non è il frutto di recenti campagne di marketing, ma il risultato di un patrimonio storico, culturale e naturale unico.

Il Gargano, con le sue risorse straordinarie, non fa eccezione e potrebbe attrarre visitatori tutto l’anno se valorizzato correttamente.

Per affrontare queste sfide, è necessario un approccio integrato e sostenibile al turismo che includa:

  • Una collaborazione più stretta tra operatori locali, istituzioni ed esperti del territorio.
  • Un utilizzo più efficiente e trasparente della tassa di soggiorno, con investimenti mirati al miglioramento delle infrastrutture e dei servizi.
  • Lo sviluppo di strategie di marketing basate sulle peculiarità uniche del Gargano, elaborate da professionisti che conoscono profondamente il territorio.
  • Un focus sulla qualità dell’esperienza turistica, investendo nella formazione degli operatori e nel miglioramento dei servizi.
  • La promozione di un turismo sostenibile che valorizzi non solo le coste, ma anche l’entroterra e le tradizioni locali.

In conclusione, attribuire le difficoltà del settore turistico nel Gargano a una semplice “carenza di marketing” o cercare soluzioni da consulenti stranieri è un approccio miope.

La vera sfida consiste nel ripensare completamente l’approccio al turismo, valorizzando le risorse e le competenze locali, utilizzando in modo oculato i fondi della tassa di soggiorno e sviluppando strategie che riflettano autenticamente l’identità e le potenzialità del territorio.

Solo attraverso un impegno collettivo, una visione a lungo termine e un’attenzione particolare alle specificità locali si potrà costruire un futuro turistico sostenibile e prospero per il Gargano e per l’intero territorio della Puglia.

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