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Regione Puglia, lontano l’accordo sulle nomine: slittano giunta e rimpasto

Come previsto è stata annulla e sposata a mercoledì 31 luglio la seduta di giunta regionale programma per oggi, lunedì, e dedicata all’esame di due delicati dossier: la nomina dei capi dipartimento regionali e la rotazione dei direttori generali delle Asl. Due spine che continuano a creare tensioni ed incertezze nei palazzi regionali. Di rinvio…

Come previsto è stata annulla e sposata a mercoledì 31 luglio la seduta di giunta regionale programma per oggi, lunedì, e dedicata all’esame di due delicati dossier: la nomina dei capi dipartimento regionali e la rotazione dei direttori generali delle Asl. Due spine che continuano a creare tensioni ed incertezze nei palazzi regionali.

Di rinvio in rinvio

La sensazione è che i fascicoli saranno rinviati a settembre stante le enormi difficoltà create nell’ambito delle due procedure. Non a caso per i capi dipartimento si profila il quinto rinvio consecutivo della decisione dopo quelli che si sono succeduti da metà aprile, data di scadenza dei mandati per i 12 super manager. Da allora la giunta regionale s’è ritrovata in un cul de sac con il governatore Michele Emiliano che dall’inizio ha puntato a un rinnovo “indolore” con pochi ritocchi e la conferma in blocco dei 12 capi dipartimento uscenti. Ma di traverso si sono messi gli assessori e i partiti di maggioranza che hanno posto una serie di veti ed ostacoli. Da ultimo la neo-assessora all’Ambiente, Serena Triggiani, avrebbe espresso dissenso sulla riconferma del suo direttore di dipartimento Paolo Garofoli. Ma altri casi simili sono spuntati come funghi nelle ultime settimane con il gruppo di Azione che proprio venerdì scorso è tornato a rivendicare la rotazione dei direttori delle Asl in base all’accordo preso con il governatore Emiliano a maggio, prima della votazione della mozione di sfiducia del centrodestra.

Il mini-rimpasto

Fra l’altro il rinnovo della squadra dei capi dipartimento è legato a doppia mandata col mini-rimpasto di giunta e la nomina del vice presidente Raffaele Piemontese alla sanità. Nel rimescolamento l’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia dovrebbe acquisire la deleghe ai lavori pubblici dallo stesso Piemontese. Ma proprio Piemontese ha chiesto chiarezza a Emiliano e imposto di accettare la nomina solo quando sarà definita la griglia dei direttori di dipartimento e quella dei direttori generali della sanità.

I manager della sanità

Per i manager sanitari, in particolare, si tratta di applicare la legge regionale numero 7, a firma del consigliere Fabiano Amati, che prevede la decadenza automatica in caso di sforamento della spesa farmaceutica. Un dato acquisito nel 2023 così come certificano i dati dei bilanci delle singole Asl approvati a metà giugno. Ma l’applicazione della sanzione rischia di aprire contenziosi giudiziari e danni erariali così come emerso da uno studio effettuato dalla presidenza regionale. In tutto ciò si inserisce il pressing di parlamentari e consiglieri regionali in difesa delle postazioni dei singoli dg sui territori. Passaggi politici che s’incrociano a quelli tecnici, dovendo anche qui considerare il parere degli assessori sui capi dipartimento assegnati. E così i 12 uscenti, fra cui il capo della comunicazione e il segretario generale della giunta, sono destinati a restare al loro posto almeno fino a fine agosto.

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