«Solo oggi si accorgono che i soldi sono pochi, che così la Zona economica speciale non serve a nulla, o quasi. Eppure lo dicevamo da tempo, da quando il ministro Raffaele Fitto ha deciso di allargare la Zes a tutto il Mezzogiorno». Così in un post sui social la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone.
«Che cosa è successo ora? Che le aziende che hanno presentato richiesta dei crediti d’imposta per nuovi investimenti nelle zone economiche speciali – continua – ammontano a 16.064 per un totale di 9,4 miliardi di euro, ma la cifra a disposizione per il 2024 è solo di 1,8 miliardi. Praticamente da un’agevolazione che per le imprese doveva arrivare al 60 per cento si riduce al 17,66 per cento. Ed ora che si fa? Salteranno miliardi di investimenti per il Sud? Quel Sud che il governo sta già tagliando fuori con l’autonomia differenziata. Quel Sud per il quale non si prevedono misure per separare i divari, dove il governo smantella o modifica l’esistente per affossare anche la speranza».
Per il ministro Fitto invece si tratta di piano strategico per attrarre investimenti al Sud
«La Zes unica per il Sud è un piano strategico che colloca il Mezzogiorno nel contesto del Mediterraneo, lo pone come centrale nell’attrazione di nuovi investimenti, soprattutto stranieri, e soprattutto mette in campo un meccanismo importante di semplificazione sul fronte autorizzativo. È la prima volta che si ragiona in ottica di Mezzogiorno, ed è quello che noi vogliamo realizzare e portare avanti con un obiettivo strategico. I benefici per il Sud sono collegati al fatto che le imprese potranno avere una autorizzazione unica rapida in un contesto molto più ampio, prima vi era un territorio limitato di 8 piccole Zes». Così ieri sera il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto a margine di un incontro a Noci, in provincia di Bari, in occasione della rassegna Chiostri e inchiostri.