Storie di vita, storie di atleti innamorati di sport che hanno realizzato il loro sogno nel cassetto, ed al di là di chi poi vince una medaglia o un titolo, quel percorso consente loro di diventare gli uomini e donne del domani. La storia di una ragazza barlettana, Azzurra Severini divenuta campionessa di beach sprint a Danzica è una di queste. Il beach sprint sarà riconosciuta disciplina alle prossime olimpiadi di Los Angeles.
Come nasce la passione per lo sport sino a diventare agonista?
«La passione per lo sport nasce all’età di 3 anni quando mia mamma mi portò a fare la mia prima lezione di ballo latino americano con la scuola odissea 2001. Lì iniziarono le mie prime gare e nel 2014 con il mio gruppo vincemmo il campionato italiano a Rimini. Nel frattempo mio fratello si avvicinò per caso al canottaggio e mentre mia mamma lo accompagnava agli allenamenti la sua allenatrice, Chiara Sacco Dlf di Chiusi mi chiese se volevo provare e così mi mise in barca all’età di 8 anni iniziai il mio percorso in questo fantastico sport».
Nel corso della sua carriera sportiva ha avuto ripensamenti?
«All’inizio non avevo ancora l’età per fare agonismo, ma già dall’anno dopo iniziai da subito ad avere dei bei risultati vincendo varie gare regionali e nazionali. No, mai avuto ripensamenti».
Quando ha avuto il sentore o sensazione che potesse raggiungere grandi traguardi?
«Il primo risultato vero e proprio è arrivato nel 2017 al Festival dei giovani, dove arrivai seconda nel singolo e successivamente nel 2019 arrivai prima nel doppio femminile con Jennifer Tribuzio della Marina Militare di Sabaudia. Fino al 2019 ho portato avanti tutti e due gli sport agonistici. Nel 2020 con il Covid si fermò tutto e li dovetti scegliere quale dei due sport portare avanti e capii che quello che mi dava il canottaggio era più di tutto il resto. Nel 2021 ripartirono le gare e la mia allenatrice per darmi migliori possibilità mi tesserò per una società torinese e con loro partecipai al mio primo campionato italiano dove arrivai quinta nel 4- Femminile».
Il passaggio al beach sprint è stato complesso? Come è avvenuto e se ci sono stati momenti di difficoltà.
«Nel 2022 da Torino passai in Puglia e qui per la prima volta mi cimentai nel Beach Sprint, tant’è che ad agosto vinsi il campionato italiano a Barletta nel 4 mix. Dal quel momento ho abbandonato momentaneamente il canottaggio olimpico per dedicarmi a quest’altra disciplina. Alla fine del 2022 mi fermai per otto mesi a causa di un infortunio alla schiena, parlando con i dottori mi dissero che non avrei mai potuto riprendere a fare canottaggio, mi crollò il mondo addosso. Sono stati mesi durissimi ma non volevo mollare così mentre ero in Erasmus in Irlanda ad aprile son tornata ad allenarmi, infatti a maggio iniziai nuovamente con la mia prima gara dopo tanto tempo di Beach Sprint a Venezia. Ad agosto partecipai al Campionato italiano a Pescara ed arrivai terza in singolo da qui iniziò il mio percorso fino ad arrivare ad oggi, a gennaio 2024 mi sono tesserata Barletta con il mio attuale allenatore Cosimo Damiano Cascella e sotto la visione della mia allenatrice Chiara».
Risultati straordinari grazie ad un rapporto empatico col suo compagno di barca e team. Conferma?
«Io volevo indossare a tutti i costi il body della nazionale, volevo rappresentare l’Italia e quindi dovevamo capire che imbarcazione presentare per raggiungere questo obiettivo. È così che iniziai questo percorso insieme al mio compagno di barca Lucio Cozzolino della società Irno di Salerno. Da subito ci mettiamo alla prova e a Mondello arrivammo secondi a 7 centesimi di secondo dagli ex campioni europei, li abbiamo capito che forse questa volta sarebbe stata la volta buona, il sogno si è realizzato quando a Lignano Sabbiadoro, la terza tappa selettiva per gli europei, battiamo la bellezza di 21 equipaggi. Così dal 21 al 23 giugno in Polonia abbiamo rappresentato l’Italia agli Europei e battendo ben 8 nazioni ci siamo aggiudicati il titolo Europeo Il primo luglio, invece, a Donoratico abbiamo vinto la selezione per i mondiali e quindi rappresenteremo l’Italia anche ai mondiali che si disputeranno a settembre, Genova».
A chi dedica il recente successo europeo e i prossimi obiettivi.
«A chi dedico tutto questo? A Chiara che in tutti questi anni mi ha sempre seguito e mi è sempre stata vicina. Ai miei genitori che mi sostengono sia economicamente che moralmente un grazie speciale va alla mia mamma sempre con me in tutto. Al mio ragazzo, Diego, anche lui sempre presente e pronto a supportarmi. E poi la dedico ad una persona molto speciale, a mia nonna Nadia che sarebbe stata fiera di me e che sfortunatamente è venuta a mancare a dicembre. Per finire voglio dire una cosa a tutti i ragazzi e le ragazze, lo sport qualunque esso sia, è benessere e mettersi alla prova. Quando pensi di non farcela è lì che entra in gioco la determinazione e la voglia di raggiungere e superare il proprio limite. Lo sport è uno stile vita e se è dentro di te non puoi farne a meno».