«Amo le sfide apparentemente impossibili. Prima con diabete mellito di tipo 1 ad aver attraversato a nuoto lo Stretto di Messina». Sono queste le parole che Monica Priore ha scritto nella sua biografia del profilo Instagram. Un riferimento alla sfida che in passato ha compiuto più volte e che domenica scorsa ha ripetuto, riuscendo a migliorare il suo record personale, sceso a 1 ora, 2 minuti e 15 secondi. L’atleta è stata portavoce del congresso “Diabete, sport e tecnologia” dell’associazione Medici Diabetologi, che l’ha appoggia nella missione di dimostrare come il diabete non sia un ostacolo nelle sue imprese estreme.
La traversata
L’evento vuole essere una sorta di rievocazione dei miti di omerici di Scilla e Cariddi e quello di Colpasce. La competizione in sé, invece, attrae semprepiù nuotatori da ogni parte del mondo, desiderosi di mettersi alla prova nelle acque dello stretto. Molto simile a quello che accade nelle acque della Manica che separano l’Inghilterra e la Francia. Ogni gara, che non rientra nel circuito non agonistico ha un massimo di 30 nuotatori, divisi per velocità in gruppi da tre. Per ogni trio è previsto il supporto di una barca con a bordo un bagnino e un medico. Ad accompagnare la nuotatrice mesagnese nella sua traversata dello stretto di Messina c’erano altri 11 atleti, affetti da diabete, 5 medici diabetologi e 6 sostenitori dell’associazione dei Medici Diabetologi. La sfida è iniziata sulla spiaggia siciliana di Torre Faro con arrivo alla spiaggia di Cannitello (Reggio Calabria) a 3,5 chilometri di distanza. Per tutto il tempo Monica ha dimostrato una determinazione senza eguali, visto che la sua partecipazione è stata in dubbio fino all’ultimo: un infortunio l’ha tenuta lontano dall’acqua per oltre due mesi e avrebbe dovuto eseguire, a mo’ di cerimonia, solo la partenza. «Quando sono arrivata lì non ho resistito – ha raccontato la nuotatrice in una intervista al termine della gara – è stato emozionante tornare a nuotare in queste stesse acque a 17 anni di distanza».
Precedenti e altre sfide
In quell’occasione Monica Priore affrontò la gara da sola, in condizioni meteo e marine avverse. La difficoltà più grande però, era quella di vincere i pregiudizi della gente secondo cui, una sortiva affetta da diabete, non avesse futuro. Rotta la barriera dell’impossibile, non si è più fermata: nel 2010 ha nuotato per 21 chilometri tra Capri e il Golfo di Napoli. Tre anni dopo ha disputato 18 gare del circuito Master e, in agosto, ha partecipato alle Olimpiadi di Torino, nella stessa categoria. Infine nel 2018 ha accompagnato un bambino di 11 anni nella traversata del lago Onno.