Tanto tuonò che non piovve. La giunta regionale ha deciso ancora una volta per il rinvio. L’esecutivo presieduto da Michele Emiliano non ha provveduto alla nomina dei nuovi direttori di dipartimento, con lo slittamento quindi del turnover chiesto dal gruppo consiliare di Azione e posto come condizione, sempre da parte dei tre calendiani pugliesi e cioè Amati, Mennea e Clemente, per restare nei ranghi della maggioranza di centrosinistra
La scadenza
Ieri, infatti, scadevano i termini per le nomine, ma la Giunta ha deciso di concedere una ulteriore proroga, la quarta da metà aprile, sino al prossimo 31 luglio. L’ultima dilazione era arrivata il 29 giugno e in molti erano certi che sarebbe stato assunto il provvedimento di nomina dei nuovi vertici amministrativi. Invece, l’aver procrastinato significa anche congelare di fatto anche le domande presentate dagli idonei, 217 su 283, per la nomina. Il provvedimento di rinvio riguarda, oltre ai dodici capi dipartimento, anche il segretario generale della presidenza e il responsabile della struttura speciale comunicazione istituzionale.
Le intese
A questo punto è da verificare se ipotesi d’intese raggiunte alcune settimane fa che prevedevano quattro conferme: sanità, comunicazione, agricoltura e sviluppo, più quella del segretario generale, mentre per gli altri settori si sarebbe dovuto procedere a degli accorpamenti e conseguenti rotazioni siano ancora valide. Anche perché la nomina dei capi dipartimento necessita dell’avvallo degli assessori di competenza e con un riordino complessivo dell’esecutivo alle viste che potrebbe portare novità rilevanti come il raddoppio della rappresentanza del Movimento 5Stelle e il ritorno al Pd della pesante delega alla sanità, le nomine potrebbero non essere in linea con i desiderata dei nuovi assessori.