Tappa nel Foggiano, oggi, per la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia. La commissione, presieduta dalla deputata Chiara Gribaudo, ha visitato la cooperativa sociale Pietra di scarto a Cerignola che da anni opera su un terreno confiscato alla criminalità organizzata. Poi tappa a borgo Mezzanone, una tra le baraccopoli più grandi d’Europa, e a Torretta Antonacci, nelle campagne di San Severo.
«Noi come commissione abbiamo deciso di aprire, tra le tante questioni del lavoro sommerso e del disagio, anche il file del caporalato. Abbiamo visto realtà positive del territorio, ma tanto si deve fare per togliere queste persone dalle condizioni non dignitose che esistono nel nostro paese», ha affermato Gribaudo durante l’incontro conclusivo in prefettura a Foggia.
«Proseguiremo il nostro viaggio anche in altre realtà – ha aggiunto – perché è nostra intenzione e nostro dovere indagare sul fenomeno e dare il nostro contributo al parlamento e al governo per cambiare le cose che non funzionano».
Rispondendo a una domanda sull’uso delle risorse del Pnrr per superare il problema delle baraccopoli in cui sono costretti a vivere i lavoratori stagionali stranieri, Gribaudo ha detto: «Sarà nostra cura rappresentare» il tema «al governo e ai commissari perché serve avere la certezza di smantellare luoghi e di creare vere opportunità di convivenza per evitare fratture» sociali.
«La mancanza di acqua e la vita non dignitosa in queste baraccopoli credo non siano degne di un paese come l’Italia – ha aggiunto – con le risorse del Pnrr e le forze di governo centrali e territoriali bisogna cambiare. È nostro dovere provare a rafforzare la filiera costruttiva. C’è una legge – ha concluso – quella contro il caporalato, c’è un tavolo che non è stato convocato da un anno sul caporalato e vogliamo fare il punto preciso. Riteniamo indispensabile non solo fare le leggi buone ma farle vivere perchè se non vengono fatte vivere nella quotidianità e non vengono accompagnate dalle politiche sul territorio in sinergia con il governo centrale le cose non cambieranno mai».