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Assistenza sanitaria e qualità delle cure: Puglia e Basilicata promosse dal Ministero della Salute

Sanità pugliese promossa dal Ministero della Salute sia nell'area ospedaliera che in quella distrettuale e di prevenzione per i servizi offerti nel 2022. La Puglia, infatti, risulta adempiente secondo il rapporto sul Nuovo sistema di garanzia (Nsg), lo strumento attraverso il quale lo Stato valuta e assicura a tutti i cittadini che l'erogazione dei livelli…

Sanità pugliese promossa dal Ministero della Salute sia nell’area ospedaliera che in quella distrettuale e di prevenzione per i servizi offerti nel 2022.

La Puglia, infatti, risulta adempiente secondo il rapporto sul Nuovo sistema di garanzia (Nsg), lo strumento attraverso il quale lo Stato valuta e assicura a tutti i cittadini che l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea) avvenga in condizioni di qualità, appropriatezza ed uniformità.

In sostanza, la qualità delle cure e dell’assistenza sanitaria vengono esaminate attraverso la valutazione di 88 indicatori, distribuiti per macro-aree di assistenza: 16 per la prevenzione collettiva e sanità pubblica; 33 per l’assistenza distrettuale; 24 per l’assistenza ospedaliera; 4 indicatori di contesto per la stima del bisogno sanitario; 1 indicatore di equità sociale; 10 indicatori per il monitoraggio e la valutazione dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (Pdta).

I numeri della sanità pugliese

La Puglia, nel 2022, ultimo anno di analisi, si trova al di sopra della soglia di adempienza in tutte e tre le aree di assistenza.

Il report ministeriale evidenzia un miglioramento rispetto al 2021 sia nell’area distrettuale, con un punteggio che passa da 61,7 a 70, sia nell’area della prevenzione collettiva, con un punteggio che sale da 67,8 a 76.

Analizzando i singoli indicatori dell’area prevenzione, emerge il punteggio inferiore alla soglia di sufficienza dell’indicatore sugli stili di vita (55,9) e dell’indicatore relativo alla proporzione di persone che hanno effettuato test di screening di primo livello, in un programma organizzato per mammella, cervice uterina e colon-retto (46,8).

Nell’area distrettuale, gli indicatori più critici sono: l’intervallo allarme-target dei mezzi di soccorso (punteggio pari a 57); il consumo di farmaci antibiotici (punteggio pari a 47,9); il numero di anziani non autosufficienti in trattamento sociosanitario residenziale (40,4 nel 2022).

Per quanto concerne l’area ospedaliera si osserva la criticità relativa all’indicatore sui parti cesarei.

Bene anche la Basilicata

Bene anche la Regione Basilicata, stando al report, si dimostra al di sopra della soglia di adempienza in tutte e tre le aree di assistenza; si evidenzia un miglioramento nel punteggio dell’area ospedaliera che passa da 63,7 del 2021 a 78 del 2022, ed un peggioramento dei punteggi dell’area della prevenzione collettiva che passa da 79,6 a 68,5 e dell’area distrettuale, che passa da 64,2 a 61,9.

Analizzando i singoli indicatori dell’area prevenzione emerge il punteggio inferiore alla soglia di sufficienza dell’indicatore relativo alla copertura vaccinale nei bambini per Mpr (pari a 30,1) e dell’indicatore composito sugli stili di vita (punteggio pari a 48).

Nell’area distrettuale, nell’anno 2022 gli indicatori più critici, ovvero che non raggiungono il livello di sufficienza, sono quello relativo all’intervallo Allarme-Target dei mezzi di soccorso (punteggio pari a 0 – 26 minuti), quello relativo al consumo di farmaci antibiotici (punteggio pari a 46,5), quello relativo al numero di deceduti per causa di tumore assistiti dalla Rete di cure palliative (punteggio pari a 54,7) e infine quello relativo al numero di anziani non autosufficienti in trattamento socio-sanitario residenziale (punteggio pari a 20,8 nel 2022).

Per quanto concerne l’area ospedaliera «si osservano due indicatori critici, in cui punteggio non raggiunge la soglia di sufficienza: la percentuale di pazienti di età 65+ con diagnosi di frattura del collo del femore operati entro 2 giorni (punteggio pari a 38,4) e la percentuale parti cesarei primari in maternità di I livello o comunque con <1.000 parti (punteggio pari a 57,2). Si osserva il miglioramento del punteggio relativo all’indicatore sulla proporzione di interventi per tumore maligno della mammella eseguiti in reparti con volume di attività superiore a 135 interventi annui, che passa da 32 del 2021 a 99,8 del 2022».

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